Nonostante la crisi, Brent Morris (nella foto, a sinistra) ha deciso di lasciare il suo lavoro come consulente aziendale, un impiego retribuito con un salario a 6 cifre, per un lavoro non retribuito: fare volontariato a tempo pieno per aiutare i meno fortunati. Considerato il momento di crisi, Brent Morris, sposato e padre di tre figli, ha preso una decisione molto coraggiosa e decisamente controcorrente.

Brent, che ha 47 anni e vive a Charlotte (North Carlina) con la moglie Caren e i tre figli, già da tempo aveva cominciato a fare volontariato, ma solo nel tempo libero, presso il Learning Help Centers – un ente locale di beneficenza che realizza programmi educativi e formativi per i figli di immigrati e rifugiati.

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Questa esperienza lo ha così colpito che ha cominciato a pensare seriamente di lasciare l’impiego fisso, per aiutare questi bambini a tempo pieno.“Il mio pensiero va ai bambini”, ha dichiarato Brent, “che siano nato qui o meno, perché sono innocenti e non devono pagare per lo status giuridico dei genitori. Meritano un futuro migliore, esattamente come quello che noi americani sogniamo per i nostri figli”.

Brent, che oggi è cittadino statunitense, è stato lui stesso un immigrato e sa benissimo cosa vuol dire avere un futuro incerto e lottare ogni giorno per poter sopravvivere. Insieme alla moglie Caren, ha lasciato il Sudafrica ed è arrivato negli USA nel 1991, dopo sole due settimane di matrimonio. La loro intenzione era di lavorare nel settore amministrativo o contabile, ma – essendo immigrati – hanno incontrato enormi difficoltà, finché Brent è riuscito a diventare un consulente aziendale con un ottimo stipendio.

Poi è arrivata la svolta: il volontariato presso il Learning Help Centers di Charlotte gli ha ricordato quanto è stata dura inserirsi in un paese straniero e, per almeno sei mesi, ha covato il desiderio di lavorare per il LHC a tempo pieno. Ne ha parlato con la moglie Caren, la quale gli ha chiesto di non fare passi avventati finché non fossero “finanziariamente pronti”.

Caren ha spiegato che che questo tipo di sensibilità è una caratteristica della famiglia del marito. “La sua è una famiglia di sacerdoti e pastori. Lui non ha preso i voti, ma è comunque parte delle sua educazione”. Quando Brent è riuscito a saldare tutti i debiti, compreso il mutuo sulla casa, ne hanno parlato coi tre figli, che hanno 14, 11 e 6 anni. “All’inizio hanno avuto reazioni contrastanti”, ha detto Caren, “ma poi hanno sostenuto l’idea al 100%”.

Brent ha seguito le stesse orme di Jeff Park, il fondatore della LHC, che oggi ha 67 anni e che molti fa aveva lasciato il suo lavoro di ingegnere chimico per aiutare gli altri. Park, che paradossalmente è stato proprio uno di quelli che ha ammonito Brent che lasciare un impiego fisso sarebbe stato molto azzardato, ha commentato: “Lo apprezzo molto per il suo coraggio. Per noi è una benedizione”.

Oggi, infatti, Brent e Caren lavorano al centro a tempo pieno e gratuitamente, facendo qualsiasi cosa sia necessaria: dall’insegnamento alle pulizie, dallo sviluppo del sito web all’assistenza al bagnino durante il campo estivo. “Sì, molti mi hanno detto: sei pazzo”, ha detto Brent, “ma altri mi hanno incoraggiato. Ma ho sentito che dovevo farlo. E non ho alcuna intenzione di ritornare al mondo aziendale”.

 

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