Si chiama “La vita e la felicità”  l’inedito che ha portato il giovane e talentuoso Michele Bravi al trionfo della settima edizione di X Factor, il talent show musicale che, quest’anno come mai prima nella storia del programma (almeno in Italia), ha davvero fatto centro, registrando ottimi ascolti e nella puntata finale numeri da record. Ha vinto Michele, il bravo ragazzo: 19 anni, vita di provincia, sognatore (ma anche razionale e con i piedi per terra), dalla caratteristica voce rauca (ma anche in divenire): ovvero l’emblema di un’ Italia semplice, genuina e delle belle speranze.

Michele però non era da solo. Insieme a lui infatti ha vinto anche l’inedito -scritto da Tiziano Ferro – (che dopo la finale ha raggiunto Michele per festeggiare), che il giovane cantante ha presentato nella semifinale. Ed è proprio il testo di questa bellissima canzone lo spunto per una breve ma profonda e personale riflessione.

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La vita e la felicità è un brano molto delicato che, attraverso la narrazione di un amore acerbo descrive con forza e lucidità  il senso profondo dell’esser felici. La felicità è infatti un percorso fatto di attese -a volte vane- a volte fruttuosa, un cammino che diventa crudele come solo l’amore può e a volte difficile da dimenticare. La felicità non è sempre gioia, allegria e spensieratezza ma, anche sofferenza, malinconia, pregna di illusioni, disillusioni, piccoli passi, ferite da rimarginare, che solo il tempo e ancora amore possono guarire. 
Parole semplici, ma non banali. Capaci di arrivare dritte al cuore dei milioni di giovani e meno giovani fan di un programma televisivo diventato fenomeno impossibile da ignorare. Espressione del nostro tempo. Sullo sfondo di questa società, educata dalla televisione alla televisone, ecco che un breve, ma ispirato brano riporta al centro l’uomo quale principale artefice della propria felicità (qualunque forma la si intenda). Come a ricordare che, in fin dei conti siamo noi, con la nostra capacità di predisporre l’animo a vedere il bene e il bello delle cose, a rischiarare le nubi del nostro cuore, a predisporlo all’amore, per -come scrive Tiziano e canta Michele- “dimenticare tutto il male in un ciao amore“.

Mi piace pensare che gli italiani che hanno votato per questa giovane promessa della musica, abbiano (seppur inconsapevolmente) premiato il senso di un brano, nel quale mi è facile ritrovare tutto l’impegno e l’entusiasta fatica del nostro lavoro quotidiano a Buone Notizie.
http://youtu.be/_PJfrx8yNZs

 

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