Immaginazione, natura e creatività per Steiner. Approccio pratico e classi miste per Montessori. In comune c’è l’assenza di voto e lo sviluppo della personalità. I metodi educativi elaborati da Rudolf Steiner e da Maria Montessori hanno dei punti di contatto, ma anche alcune differenze. I presupposti sono comuni, entrambi infatti mettono il bambino al centro e propongono un’educazione armoniosa in senso ampio. Si tratta, cioè, di prendersi cura della persona e di far sì che essa costruisca il proprio sé durante le varie fasi della vita. Tra Steiner e Montessori le differenze principali riguardano le applicazioni concrete del metodo: innanzitutto, il rapporto tra immaginazione e realtà pratica e la divisione in fasi di sviluppo. Poi, gli strumenti utilizzati per l’apprendimento e la composizione delle classi.

Libero sviluppo della personalità e assenza di voto, elementi comuni a Steiner e Montessori

Per Montessori e Steiner “istruire” significa non solo trasmettere cultura, ma soprattutto educare, ossia “portare fuori”. Si tratta quindi di far emergere il potenziale del bambino e di aiutarlo nella scoperta del mondo. Per questo motivo il bambino non riceve un voto, ma un giudizio più ampio che tiene conto del processo e degli obiettivi raggiunti. Al bambino, quindi vengono offerti degli strumenti in modo che egli stesso possa correggersi e valutarsi. L’allievo, inoltre, apprende attraverso la progressiva conoscenza del mondo con i suoi sensi. Infine, l’ambiente che lo circonda è su misura per le sue esigenze. L’organizzazione dello spazio, quindi, fa parte della formazione e dell’educazione dell’allievo.

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Un diverso approccio: Steiner predilige il lato fantastico, Montessori quello pratico

Il metodo di Rudolf Steiner si basa su una visione filosofica dell’uomo, quello di Maria Montessori, invece, ha una base medica.

Steiner, infatti, divide la vita del bambino in tre fasi di 7 anni ciascuna. A ognuna di queste corrisponde, quindi, un diverso metodo educativo. Nei primi 7 anni di vita, per esempio, occorre dare centralità alla dimensione fantastica, all’immaginazione. Il metodo steineriano esclude, difatti, lavori che stimolino il pensiero cognitivo. Il bambino, quindi, vive molto nella natura e si dedica ad attività manuali e artistiche. La scrittura e la lettura, infatti, vengono introdotte solo a partire dai 7 anni. Nel secondo settennio, invece, il maestro introduce un poco alla volta le diverse attività. Per esempio, per quattro settimane si dedicano solo alla matematica, così che il bambino possa immergersi del tutto e fissare bene i concetti. Dai 14 ai 21 anni, infine, si assiste e si lavora alla creazione dell’identità.

Nel caso del metodo Montessori, invece, il ciclo scolastico è identico a quello tradizionale. Si va quindi dalla scuola dell’infanzia (3-6) alla primaria (6-10) alle secondarie di primo grado (11-13), ma queste sono molto rare. Già a 3 anni il bambino si confronta con numeri e lettere sotto forma di gioco e in modo naturale. Il discente gode della libertà di scelta, ma deve riporre in ordine gli strumenti da lavoro utilizzati. Il confronto con la realtà pratica, quindi, è immediato e il bambino impara a leggere e scrivere molto presto. Il metodo steineriano stimola la creatività attiva, per cui è il bambino che costruisce i propri strumenti a contatto con la natura; il metodo Montessori offre al bambino degli strumenti per l’apprendimento già costruiti.

Classi miste per la scuola montessoriana, classi di coetanei per quella steineriana

Secondo Steiner bisogna comporre delle classi di coetanei. I bambini della stessa età, infatti, condividono i medesimi interessi e lo stesso ritmo. Per la Montessori, invece, occorre costruire delle classi miste, così che i bambini possano apprendere l’uno dall’altro. Per la Montessori, inoltre, occorre puntare su una didattica individualizzata. Si tratta, cioè, di focalizzare l’attenzione sul singolo bambino e di aiutarlo nella crescita mentale, emotiva e fisica. Si parla, infatti, di “istruzione di massa su misura” per formare e sviluppare l’uomo.

I seguenti collegamenti offrono una panoramica delle scuole montessoriane e steineriane presenti sul territorio italiano. Qui è possibile scoprire quali sono le scuole montessoriane nel nostro Paese. Cliccando su questo articolo, invece, si possono conoscere le scuole steineriane presenti sulla Penisola.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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