Rinunciare a un posto d’onore nel sistema patriarcale dicendo «questo non mi va bene» è un passaggio faticoso, ma più di una, in passato, lo ha fatto per noi ed è per questo che oggi possiamo divorziare, scegliere se diventare madri o no, fare le magistrate […]”. Con questa frase tratta da “Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più”, l’autrice, Michela Murgia, ci fa capire quanto potere può avere il rifiuto del silenzio.

Ed è a questo che i numeri di pubblica utilità come il Numero Anti Violenza e Stalking (1522) servono. Ad aiutare e sostenere le vittime. Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. È gratuito, attivo 24h e accoglie con operatrici specializzate tutte le richieste in arrivo. L’Istituto Nazionale di Statistica ha esposto l’analisi dei dati raccolti sui servizi promossi dal 1522 al convegno del 25 novembre 2022 in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ecco una panoramica di quanto è emerso.

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Numero Anti Violenza e Stalking 1522: l’utenza

Per quanto riguarda la tipologia di utenza del Numero Anti Violenza e Stalking 1522, i dati mostrano che nel 2021 le persone che hanno chiamato per sé sono state circa il 60% del totale. Nel 2019, sono state il 48.4%. C’è quindi stato un incremento piuttosto significativo dell’utenza che si è rivolta al servizio in autonomia; questo potrebbe essere il frutto delle campagne di sensibilizzazione sul tema, in special modo quelle sull’importanza di denunciare o quantomeno parlare della propria situazione.

Anche le chiamate in arrivo dalla rete parentale e amicale sono aumentate. Nello specifico, dall’1.88% del 2019 al 3.38% del 2021 (nel calcolo sono inserite anche le chiamate errate). Un aumento piccolo ma di nuovo significativo, indice forse di una maggiore attenzione al problema. Nel 2021, sono state 2879 le persone che hanno contattato il 1522 per segnalare una violenza (11795 coloro che hanno chiamato per sé).

Diminuiscono considerevolmente le chiamate in arrivo per motivi non pertinenti (per lo più scherzi telefonici); da circa il 36% del 2019 allo 0.89% del 2021. Altro dato positivo, che dimostra quanto il tema sia preso sempre più seriamente.

Banca dati sulla violenza di genere

Nel corso del convegno citato, si è parlato delle tre “p”: prevenzione, protezione e prosecuzione. Il rapporto di collaborazione tra ISTAT e il Ministero della Salute avviato nel 2020, come previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, DPCM 7 luglio 2015, è finalizzato ad alimentare la “Banca dati sulla violenza di genere”; in primis per profilare le vittime, ma questo grande lavoro di raccolta e analisi dati ha anche lo scopo di arrivare a capire come muoversi anticipatamente (prevenzione). Con l’intento di comprendere ciò di cui le vittime potrebbero aver bisogno, in aggiunta a servizi come il Numero Anti Violenza e Stalking 1522 (protezione).

Nella “Banca dati sulla violenza di genere” di cui sopra troviamo in particolare i contenuti informativi relativi agli accessi in pronto soccorso con diagnosi di violenza e alle dimissioni ospedaliere con diagnosi di violenza. Notiamo che da prima della pandemia si è registrato un incremento del 133% di accessi al pronto soccorso di donne con diagnosi di violenza; da circa 3300 nel 2014 a oltre 7600 nel 2019.

Prevenire, proteggere e proseguire

Tra le possibili motivazioni dell’aumento 2014-2021, durante l’evento, si è parlato in particolare della maggiore capacità degli operatori sanitari del pronto soccorso di “riconoscere” i casi di violenza. Anche grazie alle attività formative introdotte dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, che mirano a garantire un personale specializzato.

Dopo l’emergenza sanitaria, la diminuzione dei ricoveri ordinari di donne con indicazione di violenza è stata più forte di quella complessiva. Per una certa difficoltà di accesso o perché le conseguenze delle violenze sono state meno gravi? O ancora per la mancata codifica della diagnosi di violenza? È difficile trovare una risposta. E tuttavia, il grande lavoro di raccolta e catalogazione dati che l’ISTAT, gli altri organi preposti e chi con loro collabora (come il Numero Anti Violenza e Stalking 1522) stanno compiendo, le campagne di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere e l’impegno di formare un personale sempre più preparato aiuteranno a sciogliere questi nodi e a capire sempre meglio come prevenire, proteggere e proseguire nell’intento di eliminare la violenza di genere.

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Sofia Greggio

Sofia Greggio

Sofia Greggio. Correttrice di bozze, editor e ghostwriter, ho seguito corsi di editoria come lettura professionale, scouting e consulenza editoriale e un master in scrittura creativa. Oltre al mondo dei libri, sono appassionata di civiltà orientali e infatti studio Antropologia all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

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