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Se Facebook ci dice come rifare i giornali

“Si, ma la notizia qual è?” Ricordo spesso che, nei miei primi tempi nelle redazioni periferiche d’Italia, quando trovavo una storia da raccontare e mi entusiasmavo mi veniva sempre fatta questa fatidica domanda. E io mi mettevo a raccontare per filo e per segno possibili implicazioni, racconti collegati, puntini da unire per fare una storia che ritenevo bellissima, fino a quando non mi scontravo con la realtà. La notizia, signori, prima di tutto. In questi anni ce ne siamo un po’ dimenticati: si è passato tanto tempo a discutere della velocità del web, di come adattare il giornalismo alle nuove tecnologie, di come i social network avrebbero salvato i giornali. Eppure, questo non è successo: i giornali stanno male, il giornalismo sta ancora peggio e i giornalisti si rincorrono tra gossip e crisi greche, sentenze e omicidi, piantonamento davanti alle case dei killer e marò rinchiusi in terre lontane. Eppure, in una settimana afosa di fine giugno, succede qualcosa: nella stessa settimana, delle persone a distanza di chilometri esprimono delle opinioni che, se messe insieme, sarebbero una buona summa di cosa un giornalista deve sapere se vuole fare questo mestiere adesso. Queste persone sono Jeff Jarvis, Arianna Hufington, Mark Zuckerberg … Continua a leggere →

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