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L’odissea di noi “commuter”, pendolari evoluti ma vittime di un’alta velocità vecchia dentro

L’Italia è un Paese orizzontale: mille campanili sono la nostra storia, e a volte anche la nostra condanna. Ad esempio, essere un Paese orizzontale comporta il fatto che da noi non ci siano trasporti sempre efficaci tra una città e l’altra, perché in passato non è stata avvertita come un’esigenza primaria la necessità di collegamenti veloci a beneficio di una classe, quella dei pendolari, che invece è sempre cresciuta. Cosa succede in un Paese verticale lo vediamo altrove, principalmente in Inghilterra: tutti guardano a Londra, tutti sono messi nelle condizioni di arrivare a Londra il più agevolmente possibile. Adesso, sul Paese orizzontale che siamo, arriva l’ultimo flagello: la prenotazione richiesta ai pendolari che viaggiano in alta velocità con abbonamento e che sfruttando questo servizio (che in effetti ha standard di valore assoluto) sono subito catalogati come Vip. Lo confesso: sono un commuter, come si dice, della prima ora. Attendevo l’arrivo dei Frecciarossa, mi sono iscritto a Italo quando il servizio non era ancora attivo, sono talmente convinto della scelta che da tre anni ho smesso di guidare scegliendo l’alta velocità come un manifesto: non so molto, a dire il vero, di quanto risparmio in termini di minori emissioni di Co2, … Continua a leggere →

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