E’ finlandese il primo vaccino libero da brevetti.

Nella “guerra fredda” tra aziende farmaceutiche che si sta svolgendo nell’ambito dei vaccini contro il Covid-19 c’è chi sembra uscirne vincitore. Come insegnava Sun Tzu oltre duemila anni fa, la Finlandia sta “costruendo la sua vittoria senza alcuna battaglia“. Infatti il paese scandinavo sta sviluppando un vaccino spray nasale senza brevetto, soprannominato “il Linux dei vaccini” facendo riferimento al famoso sistema operativo open source, sempre finlandese.

Cosa vuol dire vaccino open source

Con, open source, “sorgente aperta” si intende un’invenzione, più spesso un software informatico, che ha un codice ‘sorgente’ aperto. Non esiste quindi proprietà intellettuale: viene messo a disposizione di tutti e ognuno può sviluppare, modificare, studiare o anche utilizzare questo codice alla base dell’innovazione. Il modello open source mira quindi a debellare la competizione e nascondere scoperte tra aziende che a volte, come nel campo sanitario, costano anche delle vite.

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Questo è quello che è avvenuto presso i Rokote Laboratories Finland Ltd., società di recente fondazione che grazie alle sovvenzioni dell’Università di Helsinki e dell’Università della Finlandia orientale sta sviluppando il vaccino ‘libero’ contro il Covid.

Necessità di liberare i brevetti

In questo periodo di emergenza sanitaria sta divenendo sempre più pressante la richiesta che le aziende accettino di condividere liberamente i loro brevetti. Come affermato anche da Papa Francesco con il suo “appello alla solidarietà vaccinale”; non è giusto proteggere la proprietà intellettuale mentre milioni di persone stanno morendo nell’attesa di un vaccino open source.

Proprio in questo contesto oltre 100 paesi tra i meno ricchi al mondo, capitanati da India e Sudafrica si sono rivolti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per chiedere una sospensione temporanea dei brevetti su tutti i prodotti che possano essere utili a combattere la pandemia. I paesi ricchi, Europa compresa, hanno respinto la richiesta.

Vaccino spray a libera interpretazione

Alla base del vaccino c’è un vettore sicuro di adenovirus contenente un filamento di DNA clonato. Questo permette alle cellule rinofaringee di produrre la proteina del virus che a sua volta produce la risposta al vaccino. La somministrazione avviene con un classico spray nasale (conservabile in un normale frigorifero) perché il virus viene trasmesso attraverso le vie aeree e sembra indurre una risposta immunitaria più ampia rispetto alla classica somministrazione intramuscolare.

“I vaccini iniettati per via intramuscolare producono anticorpi IgG nel flusso sanguigno, ma i vaccini nasali producono anche una risposta IgA che protegge le mucose. Partiamo dal presupposto che ciò possa anche impedire a coloro che hanno ricevuto il vaccino di trasmettere il virus, afferma il professor Seppo Ylä-Herttuala dell’Accademia, uno degli sviluppatori e presidente del consiglio di amministrazione di Rokote Laboratories Finland Ltd.

Rallentamenti per proprietà intellettuali

Secondo i ricercatori finlandesi che stanno lavorando al vaccino open source, la ricerca di base per questo vaccino contro il Covid-19 ha richiesto un pomeriggio. Ma i tempi si sono inevitabilmente protratti a causa della mancanza di collaborazione e la presenza di segreti commerciali relativamente insignificanti. Il professor Kalle Saksela, presidente del dipartimento di virologia dell’Università di Helsinki, solleva infine un quesito: “In che misura il lavoro è guidato dall’efficacia medica e quanto si basa sulla necessità di mantenerne la natura proprietaria?”.

Una domanda senza dubbio complessa, ma che non interessa in caso di un vaccino aperto come quello finlandese. Ma perché allora non ne abbiamo ancora sentito parlare? Semplice, al di fuori di Big Pharma e del capitale di rischio, rimangono pochi meccanismi che consentono i finanziamenti ingenti necessari per completare tutte le sperimentazioni su larga scala necessarie a portare a conclusione un vaccino.

Risvolti futuri

In Finlandia la ricerca del vaccino open source ha avuto largo seguito da parte dei media, mentre fredda è stata l’accoglienza oltre i confini nazionali. Per procedere nelle sperimentazioni il team, come detto in precedenza, ha bisogno di finanziamenti che difficilmente saranno statali. Le università stanno quindi pensando di creare una startup aperta a venture capitalist. Se il vaccino finlandese sarà completato segnerà un punto di svolta non solo nella lotta contro il Covid, ma anche nelle scoperte scientifiche future.

Con lo sviluppo open source la ricerca scientifica diventa uno sforzo collettivo e multilaterale che apporta ricchezza e velocità di sviluppo a tutti, invece di costringere a inventare e reinventare ogni volta perdendo tempo e, a volte, vite.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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