Il termine “ipersonico” è entrato ormai nell’immaginario collettivo ma in maniera negativa, spesso a causa dei missili, ma di ipersonico non esiste solo questo. Il presente porta l’ipersonico anche nei progetti civili e  il suo futuro potrebbe essere nei trasporti intercontinentali: gli spazioplani, vettori ibridi tra l’aeroplano e la nave spaziale e che possono arrivare fino a quote suborbitali, potrebbero ben presto diventare una realtà nel trasporto commerciale terrestre.

Dalle armi al trasporto civile

Negli ultimi tempi il termine “ipersonico” inizia ad essere molto conosciuto per via delle armi utilizzate nel conflitto russo-ucraino, della loro capacità distruttiva e dell’attenzione dei media sulle tragedie, che queste armi ipersoniche dimostrano di poter causare  anche sulla popolazione civile. Sono presenti nei nostri occhi le immagini della tragedia di Kramatorsk, dove proprio un missile ipersonico ha prodotto l’esplosione nella stazione della cittadina, generando lo sdegno internazionale. Costantemente, tra l’altro, si utilizza il termine per fare la conta delle armi presenti negli arsenali delle forze armate di mezzo pianeta, del loro sviluppo e della loro distruttività.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Ipersonico invece significa semplicemente che la velocità con cui un oggetto compie un percorso è almeno cinque volte maggiore di quella del suono, in gergo Mack 5. Si tratta di una velocità altissima, pari a 6.174 chilometri percorsi in un’ora.  Di ipersonico non esistono solo i missili russi Iskander e Kinzhal, né l’equivalente americano futuro, l’Hawk o il cinese DF-ZF. Esistono invece progetti che prevedono dispositivi ipersonici i quali al posto di portare testate esplosive potrebbero essere adibiti al trasporto di persone.

Alcune Start Up statunitensi

Il numero di aziende impegnate nello sviluppo di vettori ipersonici per il trasporto civile aumenta di anno in anno, negli ultimi mesi le più attive sono tre: le start up americane Venus Aerospace e Hermeus Corporation e la cinese Space Transportations. La Venus Aerospace di Huston, ha appena comunicato di essere riuscita a raccogliere un primo giro di finanziamenti da 20 milioni di dollari per la costruzione di uno spazioplano, che promette di consentire viaggi globali di un’ora e che utilizzerà tali fondi per lo sviluppo di un motore a razzo NextGen a zero emissioni di carbonio, per una forma innovativa dell’aerodinamica e per un sistema di raffreddamento adatti a permettere al futuro spazioplano di poter decollare dagli aeroporti esistenti. Venus mira a sviluppare un aereo ipersonico Mach 9 che farà volare i passeggeri in tutto il mondo e tornare a casa in tempo per la cena.

La Hermeus Corporation, start up che ha sviluppato prototipi in collaborazione con Nasa e US Air Force e con in mente anche un futuro Air Force One, ha invece raccolto  un secondo finanziamento di 100 milioni di dollari e punta allo sviluppo del proprio progetto di aereo ipersonico, denominato Halcyon, con velocità di Mach 5, più del doppio della velocità del già supersonico Concorde, in cui i 20 passeggeri saranno in grado di attraversare l’Atlantico in 90 minuti.

Il concept cinese

Non sono solo gli USA a sviluppare progetti di traporto ipersonico: lo sviluppo dell’economia cinese è visibile anche in questo settore pacifico. Il progetto avveniristico della Lingkong Tianxing, alias Space Transportations, promette collegamenti da Shanghai a New York in due ore. Differentemente dal concept dei progettisti statunitensi, l’idea cinese sembra trattare di uno spazioplano di 12 posti lanciato, però, verticalmente da due booster fino alla quota di crociera suborbitale di 7000 km, ed atterrare, sempre verticalmente,  su di un treppiede in maniera simile ai lanciatori riutilizzabili della SpaceX. L’obbiettivo è quello di combinare il turismo spaziale con il trasporto civile globale a velocità ipersoniche di un miglio al secondo.

Paul Sillers, giornalista specializzato in tecnologie applicate al mondo dell’aviazione, in un articolo pubblicato recentemente su CNN Travel, evidenzia che un paio di studi commissionati dalla Nasa confermano il trasporto ipersonico su tratte intercontinentali come un mercato in espansione almeno fino al 2060. L’autore evidenzia, inoltre, che se non si vuole ridurre l’esperienza di volo su spazioplano ad un’esclusiva delle élite globali, gli sviluppatori di tali tecnologie dovranno investire pesantemente per rendere il costo dei voli alla portata delle necessità quantomeno dei viaggi d’affari e il sostegno economico dei governi sarebbe un supporto fondamentale per le aziende di casa impegnate nel settore. Di certo finanziamenti per una tecnologia che connette l’umanità potrebbero essere più apprezzati di quelli per una tecnologia che invece la elimina.

Leggi anche:

La rivoluzione irreversibile della mobilità elettrica: dai trasporti pubblici ai veicoli privati, ecco cosa cambierà

Inquinamento in Europa: quanto ci costa in anni di vita e cosa si può fare?

Condividi su:
Pasquale De Salve

Pasquale De Salve

Sono laureato in Filosofia e scrivo per passione. Qui scrivo di ambiente, politica, diritti e qualche volta anche di altro. Cerco di intendere il mondo per quello che è, ma di utilizzare quelle poche parole che ho a disposizione perché possa migliorare. Il suo cambiamento, però, dipende dallo sforzo di ognuno di noi!

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici