Il cambiamento climatico è ormai un tema all’ordine del giorno, ma sempre maggiore è il numero di soluzioni, alternative e innovazioni in chiave sostenibile. Ci sono molti esempi dello sforzo che si sta compiendo in tutto il globo per porre rimedio al riscaldamento globale, alla produzione di rifiuti e all’inquinamento. Ogni angolo del pianeta sembra andare verso la stessa direzione. Molte sono infatti le soluzioni che potrebbero permettere degli interessanti sviluppi sostenibili.

Sviluppo sostenibile: che cos’è secondo l’ONU

Nel lontano 1987, la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo dell’ONU aveva già dato una chiara definizione di sviluppo sostenibile. “Lo sviluppo sostenibile è quello che soddisfa le necessità delle attuali generazioni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie”. Dopo ben trentacinque anni, questo è un tema che sembra tornato prepotentemente attuale ovunque per la nostra stessa sopravvivenza.

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L’obbligazione di sviluppi sostenibili del Cile

Il primo Paese al mondo a emettere un sustainability-linked bond, ovvero un bot statale vincolato a precisi obiettivi sostenibili è il Cile. Si tratta di un’obbligazione sovrana che l’emittente (Stato o azienda) stabilisce in base a determinati obiettivi di sostenibilità. Qualora questi intenti non venissero raggiunti, il Cile si vincola a pagare una cedola più elevata. Una dimostrazione di impegno finanziario nel perseguire sviluppi sostenibili avviata lo scorso marzo e per il momento unica a livello globale.

Ripristinare totalmente le foreste native

Questo è l’obiettivo, o meglio la soluzione che Terraformation ha ideato per ridurre il carbonio. Yishan Wong, fondatore e CEO dell’azienda, dopo essere stato manager di PayPal e Facebook, ha deciso di trasferirsi nelle Hawaii e cercare una soluzione per arginare il cambiamento climatico. La sua ricerca lo ha portato alla conclusione che il ripristino totale delle foreste native supera qualsiasi altro metodo noto di cattura del carbonio”, come riportato nel sito della sua azienda.

Nel 2019 l’azienda ha fondato il progetto di restauro pilota “Pacific Flight”, nella regione settentrionale delle Hawaii. Il team ha costruito il più grande sistema di desalinizzazione al mondo completamente sostenibile che ha permesso la reintroduzione di diverse migliaia di alberi. Il territorio in questione è arido e spazzato da forti venti. Il progetto è stato un successo che ha anche reintrodotto piante autoctone prima scomparse. Anche ‘Ohi’a Lani sembra essere un altro successo hawaiano, che porterà nei prossimi mesi alla piantumazione di 25mila alberi di 22 specie.

Humans for Abundance costituisce un altro progetto dell’azienda in cui grazie a un software di monitoraggio e a banche di semi, si sta ripristinando la foresta pluviale amazzonica della comunità indigena ecuadoriana Kichwa. Sicuramente un buon inizio, ma la sfida per salvare il globo è quota tre trilioni di alberi da piantare. 

Anche l’Italia fa passi avanti

Anche l’Italia non resta a guardare sulla strada della sostenibilità. Secondo il report del Ministero dello sviluppo economico le startup nel nostro Paese aumentano costantemente (+3,3% nell’ultimo anno). Interessante notare che la maggior parte siano giovani e con sviluppi sostenibili. Spesso molte sono anche riconosciute e premiate a livello internazionale, come successo nell’ultima edizione del Green Alley Award. Si tratta del primo premio europeo per le startup che accrescono l’economia circolare.

Nell’ultima edizione del Green Alley Award tra i sei finalisti sono in concorso due realtà italiane. La prima è Sara Secondo che con un’intelligenza artificiale (Atelier Riforma) cataloga i rifiuti tessili e li collega al mercato del refashioning. L’altra è Agree che ha sviluppato Ally, un protettivo biodegradabile che applicato a frutta e verdura ne aumenta notevolmente la durata, ritardando il deterioramento dei cibi freschi.

Molti piccoli passi verso un unico obiettivo che porti a sviluppi sostenibili per salvare il nostro pianeta e il suo ambiente.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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