Esiste una molecola prodotta dall’attività fisica in grado di trattenere la fame: è la Lac-Phe. Con l’esercizio fisico produciamo un sottoprodotto del metabolismo chiamato acido lattico che si immette nel flusso ematico. Il lattato è strettamente correlato alla comparsa della fatica che segue il movimento. È stato scoperto che l’acido lattico riesce a sintetizzare questa molecola grazie all’aiuto della fenilalanina, amminoacido alla base delle proteine alimentari. La Lac-Phe prodotta dopo l’attività fisica agisce riducendo l’appetito del soggetto. Resta da capire il meccanismo grazie al quale l’esercizio innesca il processo, per rendere la scoperta un’avanguardia medica.

La scoperta della molecola anti-fame

Gli scienziati del Baylor College of Medicine in Texas e della Stanford School of Medicine hanno effettuato uno studio a coorte su un campione di topi per analizzare la natura della molecola Lac-Phe. Il team, guidato dagli scienziati Yong Xu e Jonathan Long, ha pubblicato i risultati dello studio sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. Il passo in avanti nello studio dell’interazione tra attività fisica e sensazione di fame ha permesso agli esperti di fare delle valutazioni importanti. Lo studio ha dimostrato che effettivamente l’esercizio garantisce una perdita di peso influendo anche sulla diminuzione dell’appetito, senza troppi ed eccessivi sforzi.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

I topi sottoposti ad iniezioni di Lac-Phe per dieci giorni di fila hanno diminuito del 50% l’assunzione di cibo rispetto agli altri, senza praticare alcun tipo di attività. Gli esemplari esaminati hanno perso peso e migliorato la tolleranza al glucosio. “Il nostro obiettivo è imparare a modulare questi composti in modo da fornire all’organismo gli stessi benefici associati all’attività fisica”, afferma il capo del team di scienziati Xu.

Dall’attività fisica alla sedentarietà: basterà una pasticca per dimagrire?

L’obiettivo del team di ricerca è quello di fare della molecola Lac-Phe un integratore in grado di sortire gli stessi effetti dell’attività fisica, ma senza praticarla. Questa sarà la medicina del futuro: prevenire e curare grazie a un farmaco. Il risvolto della medaglia negativo è l’incentivo alla sedentarietà, una diminuzione dell’esercizio fisico si traduce in un aumento di diverse patologie con conseguente incremento della mortalità. D’altro canto, i benefici che la cura del futuro apporterà alla salute e le opportunità terapeutiche che si apriranno con la scoperta della cosiddetta molecola dello sport non vanno sottovalutati.

Basti considerare che la “pillola della fame” aiuterebbe chi non ha la possibilità di muoversi a beneficiare dell’esercizio senza la pratica, ma al pari della pratica. Sarebbe rischiosa l’immissione in mercato della sostanza: il rischio di abuso è dietro l’angolo, come anche l’ombra del doping e lo stravolgimento del modo di intendere lo sport, l’esercizio fisico e la dieta. Insomma diventerà fondamentale bilanciare i benefici dell’ipotetica cura con la previsione dei danni che la scoperta dell’amminoacido modificato Lac-Phe causerebbe.

La pasticca anti-fame come terapia d’urto per chi ne ha bisogno

Se ad oggi si facesse una stima di quanti sono coloro che non possono praticare attività fisica, la percentuale sarebbe consistente. Basti solo pensare agli anziani che sono impossibilitati a fare movimento. A coloro che presentano patologie gravi, alle persone con disabilità in genere e con disturbi mentali, a coloro ai quali è stato sconsigliato l’esercizio fisico. Lo studio della molecola Lac-Phe è rivolto proprio a loro.

Il sogno del team di ricerca è quello di produrre una pillola in grado di ridurre e regolarizzare la fame al posto dell’esercizio fisico al fine di contrastare una serie di condizioni problematiche dovute alla sedentarietà, ammettono gli scienziati.

L’ipotetico farmaco migliorerebbe il profilo metabolico nei pazienti con problemi di tiroide e darebbe sostegno a coloro che hanno disturbi alimentari. Lac-Phe può dare gli stessi benefici di una seduta di sport. Ancora una volta si ha la certezza di quanto l’esercizio fisico aiuti la salute, ma stavolta agendo sulla fame e contrastando la scorretta ed esagerata assunzione di cibo.

Leggi anche:

Sostenibilità nella nutrizione sportiva: su diete e integratori interviene l’UE

Calcio femminile: fare la calciatrice oggi è un mestiere?

Condividi su:
Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici