Non ci meraviglieremmo di trovare Apple Watch sulle passerelle delle prossime sfilate di haute couture. Il design di questo accessorio lo rende portabile anche solo come accessorio must, se non sapessimo che c’è molto altro.

La profetica intuizione di Patek Philippe di liberare l’uomo dall’orologio da tasca inventando l’orologio da polso richiese tempo per essere compresa dal mondo maschile,  per diversi anni fu un accessorio da vezzo, esclusivamente femminile. Le cose cambiarono qualche tempo dopo, quando Cartier aiuterà l’amico aviatore  Albertos Santos Dumont a leggere più agevolmente le ore durante il volo, regalandogli un orologio con cinturino, che lui non si toglierà più. La praticità rese quello che si riteneva un articolo femminile un oggetto irrinunciabile e indispensabile per tutti. Ad oggi, gli orologi Cartier costano svariate migliaia di euro: un Cartier Pasha può arrivare addirittura a costare quasi 60.000 euro.

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Sono in molti a scommettere che gli smartwatch impiegheranno molto meno a diventare oggetti essenziali non solo per la gestione della comunicazione, ma anche per il supporto della salute e del tempo libero. Che poi in uno spazio così ristretto siano racchiuse tante complicazioni ed evoluzioni rende questo speciale orologio un terreno di sfida per gli ingegneri informatici di tutto il mondo, come lo fu giungere all’orologio automatico da polso per John Harwood. La sfida è stata raccolta dal colosso di Cupertino che con Apple Watch, condensazione su un unico chip di un intero computer, tenta la scalata verso un prodotto di alta qualità, una sorta di Tourbillons-Ateliers Leroy  in versione digitale. La prudenza del tenerlo ancorato all’iPhone dà la misura della serietà con cui il gruppo considera la qualità del prodotto. Se Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini, i tech guru vicentini di I’m Watch, hanno liberato le mani dai telefonini inventandosi il primo smartwatch per definizione, il team di Apple lo sta rendendo un accessorio di precisione, in discreta simbiosi con l’iPhone,  ma già potenzialmente strumento autonomo.

La differenziazione sostanziale è data dal costante punto di contatto col corpo, perno attorno a cui sono state fatte ruotare le applicazioni più innovative, che lo rendono un piacevole e puntuale alleato del wellness, non solo nella versione sportiva.  Aprire agevolmente le principali app con la Digital Crown, essere avvertiti del prossimo impegno con un lieve tocco e ricevere in VoiceOver tutte le istruzioni per raggiungere il luogo dell’appuntamento, leggere istantaneamente un messaggio, senza infilare le mani nel ginepraio della borsa di una donna sono solo alcuni degli innumerevoli vantaggi che Apple sottopone alla nostra attenzione.

Infine, piace che Apple abbia aggiunto alle esperienze multisensoriali del suo prodotto un touche romantique che stuzzica l’anima: la possibilità di inviare un messaggio sentimentale attraverso il battito del proprio cuore,  veicolando uno dei più diretti ed espressivi segnali emozionali e creando una piacevole sinergia tra tecnologia e umanità.

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Stefania Cornali

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