Buon lunedì

Come aiutare le persone "forti"

di 3 Settembre 2012Febbraio 6th, 2024No Comments

Ti è mai capitato di notare che le persone che appaiono più “forti” non sempre lo sono? Ti è mai capitato di non aiutare qualcuno perché pensavi che fosse “forte” e non ne avesse bisogno? A volte siamo noi i “forti” di turno e altre volte le persone a noi care… ma c’è qualcosa che tutti dobbiamo imparare a fare: aiutare le persone in gamba!

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E’ un piccolo dilemma quello che ci poniamo oggi e riguarda il fatto che quando pensiamo ad “aiutare qualcuno” ci viene in mente che sono i “forti ad aiutare i deboli” e che al contrario i “forti” non hanno bisogno di aiuto!

Beh… in effetti se qualcuno è veramente “forte” in teoria non dovrebbe aver bisogno di aiuto o di certo se dovessimo scegliere tra l’aiutare lui e qualcuno di più indifeso… sarebbe difficile dire che è più giusto aiutare chi ha meno bisogno!

Per rendere il discorso meno astratto e più comprensibile, voglio fare qualche esempio per contestualizzare il concetto di “più forte” o “più debole”.

Immagina di essere un genitore che ha due figli e che uno dei due abbia più difficoltà a scuola mentre l’altro è più “forte” e si arrangia da solo. Ebbene a chi daresti maggiormente il tuo aiuto? Probabilmente a quello più “debole”… pensando che l’altro possa farcela da solo!

Pensa alle situazioni di emergenza in cui si dice di dare la precedenza ai bambini e agli anziani perchè considerati i più deboli!  Lo stesso discorso vale anche per lo Stato centrale nei confronti delle regioni più “forti” e quelle più “deboli” in termini di fatturato, occupazione, benessere, ecc.. La stessa cosa potrebbe essere nei confronti dei colleghi in ufficio, con degli amici e in generale con qualsiasi persona con cui siamo in contatto.

Insomma: è chiaro che i “deboli” hanno più bisogno o che almeno hanno la precedenza sugli aiuti da ricevere… ma chi pensa ai cosiddetti “forti”? Come possiamo aiutarli?

Questo è il punto: i “forti” (se lo sono veramente) hanno comunque bisogno di aiuto ma non tanto su un piano materiale ma piuttosto su un piano simbolico! I forti hanno bisogno di riconoscimento, di sostegno e gratitudine per essere “aiutati” (anche loro) a fare quello che stanno facendo e, cioè, aiutare gli altri.

Chi dovrebbe prendersi l’impegno di dare queste dimostrazioni di gratitudine?
Io credo che lo possiamo fare tutti noi e non è difficile trovare l’occasione per dire a qualcuno che lo stimiamo, che ammiriamo il suo lavoro e che lo riteniamo “forte”!

I “forti” hanno anche loro bisogno del nostro aiuto e se non lo ricevono possono anche indebolirsi fino al punto tale da diventare “deboli”… e sarebbe una vera perdita imperdonabile!

Nel mio piccolo cerco di dare il mio “aiuto” a delle persone che ritengo veramente “forti” e che prima di tutto hanno aiutato me quando ne avevo bisogno… e voglio mostrarti come, partendo proprio da una persona che dovresti conoscere anche tu… se leggi BuoneNotizie.it :-)

Tutti possiamo aiutare i “forti” e nel farlo facciamo un servizio utile quanto quello di aiutare i “deboli”.

 Dott. Sebastiano Todero
www.CLUBdegliOttimisti.it

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Sebastiano Todero

Sebastiano Todero

Sebastiano Todero è un formatore e psicologo del lavoro, appassionato di molti temi sulla crescita personale. E' autore della rubrica Lunedì con l'Amico Ottimista su BuoneNotizie.it e del libro Un'Amico Ottimista.

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