Una immagine di Sciacca

“Avvertimento” è un’articolata performance artistica che copre, in questi giorni e fino al prossimo 18 agosto, il territorio di tre province siciliane (Siracusa, Ragusa e Agrigento) ed è caratterizzata dalla presenza di enigmatiche “teste di maiale”, modellate in cera e in gesso, che sono state disseminate a Marzamemi e Scicli e che – il giorno 18 agosto 2011 – approderanno a Sciacca.

“Avvertimento”  non è una mostra, ma una performance urbana che nasce dalla sintesi di espressioni artistiche differenti come scultura, danza e musica e dalla loro interazione con strumenti di indagine sociale. L’obiettivo? Dar voce, attraverso la promozione dell’arte contemporanea, ad una Sicilia nuova, reattiva e creativa, tenacemente impegnata nella lotta per la legalità. Come? Utilizzando in modo dialetticamente nuovo uno dei più abusati simboli del “terrore mafioso” – la “testa di maiale”, appunto – e trasformando l’ “avvertimento” intimidatorio in un monito positivo.

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Tutti ricordiamo la celebre scena del “Padrino” di Coppola, nella quale una testa di cavallo sanguinante veniva lasciata, come segno intimidatorio, sotto le lenzuola di uno dei personaggi del film. L’avvertimento mafioso è proprio questo: un alfabeto muto, un linguaggio atavico che utilizza determinati simboli (la bara spalancata lasciata davanti alla porta di casa, l’uccello morto, la testa di maiale…) per comunicare minacce di morte, sfruttando lo smisurato potere allusivo proprio della comunicazione inconscia. Ma ogni simbolo – per quanto ferino e spietato possa apparire – ha questo di buono:  in fondo, non è altro che una scatola vuota, un puro significante al quale è possibile attribuire significati diversi, anche diametralmente opposti rispetto a quello originario. Ed è esattamente ciò che hanno fatto Sasha Vinci, Maria Grazia Gallesi e Daniele Marranca – ideatori dell’evento – supportati dall’Associazione Culturale “Passo” e, tra gli altri, dall’Associazione Libera di don Ciotti. Le teste di maiale modellate da Sasha Vinci rappresentano l’esatto contrario dell’ “avvertimento” mafioso orientato all’acquiescenza, alla passività, al silenzio omertoso.

Queste “teste di maiale” sono detonatori silenziosi che segnalano l’esigenza e la volontà di una svolta e che invitano alla reazione, all’opposizione attiva all’immagine ormai logora ed obsoleta di una Sicilia immobile ed immutabile. Arte sociale, di questo si tratta: arte che nasce dal territorio e che apre nuove prospettive al territorio stesso. Considerato da questa angolatura – ovviamente – il contatto con il pubblico e il coinvolgimento diretto dei cittadini rappresentano una condizione imprescindibile: l’opera d’arte, infatti, non viene concepita come rappresentazione autoreferenziale, ma come concreto strumento di rinnovamento. Dopo il debutto del 29 luglio a Marzamemi, il 9 agosto scorso “Avvertimento” ha coinvolto i cittadini di Scicli. Nel corso di una performance di forte impatto evocativo – più simile ad una cerimonia arcaica, che a un happening tradizionale – le laconiche sculture di Sasha Vinci sono state immerse in un bagno (cruento? o forse catartico?) di vernice rosso sangue. Il prossimo 18 agosto, infine, sarà la volta di Sciacca – ultima tappa dell’evento.

A dicembre 2011 le opere verranno depositate presso la galleria d’arte “Ka’Contemporanea” di Modica. Fine del percorso? Tutt’altro: “Avvertimento” vuole essere soprattutto uno spunto, l’incipit di un cambiamento di ampia portata, perché – come recita la locandina dell’evento – “una nuova Sicilia è nata sotto i nostri occhi. Una Sicilia onesta che ama cooperare, riconoscere il valore e l’impegno. Per tutti un suggerimento. Tu cosa farai?”

 

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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