La storia di Marco e Raffaele è la bella storia di due persone cosiddette “svantaggiate”, inserite con successo presso tre delle 10 Cooperative sociali di tipo B appartenenti all’area Ambiente del “Consorzio Solidarietà Sociale” di Parma. Dieci piccole grandi imprese sociali, che hanno dato lavoro qualificato a circa 600 addetti, dei quali almeno 250 in condizioni di disagio.

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Realtà interessanti che, oltre ad aver creato occupazione e coesione sociale, hanno investito in servizi per l’ambiente, come la raccolta porta a porta, con risultati di cui andare fieri: nel 2011 la percentuale di rifiuti raccolti e avviati al riciclo, nei Comuni serviti dalle cooperative del Consorzio, ha sfiorato un ragguardevole 76%.

“Quando sono arrivato in cooperativa, non avevo nessuna esperienza spendibile nel mondo del lavoro”, racconta Marco, 28 anni, da otto impegnato nella cooperativa sociale Eumeo a Parma. Ma di strada, da allora, ne ha fatta parecchia: prima alla cura del verde pubblico come giardiniere, poi nella squadra degli addetti alla raccolta differenziata della plastica. Oggi, Marco segue la gestione amministrativa del complesso sistema di trasporto dei rifiuti.

C’è, invece, chi è diventato responsabile della centrale operativa: “E’ stato sempre un mio sogno lavorare nel sociale, poi ho scoperto di essere un caso sociale anch’io”, spiega Raffaele, 42 anni. Nei dieci di servizio alla cooperativa Cigno Verde, nata da Legambiente Parma, ha ricoperto gli incarichi più diversi, in un crescendo di responsabilità e soddisfazioni.

Partito come “operatore data entry”, quando nel 2002 a Parma stava per essere avviata la raccolta porta a porta della carta, è diventato poi responsabile della centrale operativa, che organizza e coordina i diversi servizi di raccolta differenziata nel territorio di Parma e provincia. Di recente, è stato promosso ad operatore tecnico di qualità.

“Il consorzio Solidarietà Sociale di Parma”, commenta Giulio Kerschbaumer di Legambiente Emilia Romagna, “dimostra come ambiente, occupazione e responsabilità sociale siano anelli inscindibili di una stessa catena, che collega la tutela ambientale all’inclusione sociale delle fasce più deboli. Un modello di Green Economy al servizio della cittadinanza, che punta al miglioramento della qualità della vita nelle nostre città”.

 

Fonte:  www.ecosportello.org

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