Affrontare la crisi economica come un’opportunità di ricollocamento nel mondo del lavoro, ma in un’ottica completamente nuova, dando più valore al tempo e agli affetti. E’ questa la bella storia di Orsola Poggi (nella foto), che, dopo anni di lavoro come assistente personale, ha deciso di ripartire raccontando – attraverso il disegno e la rielaborazione grafica – le storie, le emozioni e i sogni delle persone. 

Perché ci sono ancora persone che, come Orsola, credono che valga la pena fermarsi, per dare spazio al pensiero ed alla riflessione, per dare voce ai propri sogni e alla propria fantasia. E che vogliono trasmetterli agli altri.

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Partendo da questi presupposti, a seguito della crisi economica, Orsola ha colto l’occasione per fondare un’impresa tutta sua, che realizza idee regalo originali, che raccontano la storia di coloro che li ricevono, cioè il loro “piccoli mondi”. Mondi che hanno una “forma” ben precisa: rotonda, poiché si manifestano, prevalentemente, attraverso gusci di uova, dipinti a mano.

BuoneNotizie: Orsola, com’è nata l’idea di questo progetto?

“Il progetto di dipingere le uova con il “piccolo mondo rotondo” di chi lo riceverà nasce da una decina d’anni, dal desiderio che avevo di voler regalare ai miei amici, che man mano si sposavano, un regalo molto pensato e personale, che parlasse di loro e che trasmettesse un forte messaggio culturale: l’archetipo dell’uovo come simbolo di prosperità mi ha sempre affascinato”.

BN: Qual’è stata la “molla” che ha determinato il passaggio dall’idea alla sua realizzazione concreta?

“L’idea di strutturare il progetto come impresa nasce da una concomitanza di eventi in cui mi sono trovata: la recente nascita del mio bambino, che mi ha portato a riconsiderare la mia disponibilità di tempo. Poi, il mio lavoro in qualità di assistente personale del Presidente ed Amministratore Delegato di una importante azienda italiana quotata in borsa: sono stati sei anni intensi, che mi hanno convinto che al centro del lavoro debba essere posta l’attenzione alla persona, all’ascolto ed alla risoluzione dei suoi problemi, facendola sentire importante e protagonista. E, infine, la crisi economica attuale, che ha impattato fortemente l’azienda dove lavoravo a tempo pieno e che, al rientro dalla maternità, ha avuto difficoltà nel ricollocarmi. La molla che mi ha spinto a realizzare il progetto è, quindi, stata il cercare di affrontare la crisi come un’opportunità di ricollocamento, in una nuova ottica, dando ancora più valore al tempo che dedico al lavoro, in un progetto realizzato in squadra”.

BN: Chi ti ha aiutato a concretizzare il progetto?

“Una combinazione tra istituzioni e casualità, l’incontro fortuito con persone che hanno creduto in me: lo sportello Jobcafè di Milano, al quale mi sono rivolta per consegnare il curriculum, mi ha indirizzato, una volta esposta questa mia passione, allo sportello speciale della Camera di Commercio di Milano Formaper. Tramite Formaper, ho avuto accesso alla borsa di studio del progetto Start, che mi ha portato in aula con altri “colleghi” con progetti imprenditoriali molto variegati. Grazie alla condivisione con i docenti e i miei colleghi in aula, sono nate molte occasioni di incontro ed idee su come e dove presentare il progetto. Tengo a citare, in modo particolare, Apa di Milano e Monza, nella persona del Presidente del Gruppo Donne Impresa, Arianna Fontana, che mi ha accolto all’interno del gruppo con grande comprensione e solidarietà tipicamente femminile, consentendomi di esporre assieme a loro ad una collettiva itinerante”.

BN: Questo progetto ha portato cambiamenti nella tua vita?

“Certamente sta portando cambiamenti positivi nella vita mia e nella mia famiglia: il grado di soddisfazione personale dal vedere prendere forma il proprio hobby come un progetto imprenditoriale è impagabile per l’equilibrio e l’armonia familiare, anche se l’impegno è elevato, in termini di tempo e di energie. Fortunatamente ho il sostegno di mio marito, che condivide questa iniziativa e passione”.

 

 

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