A Milano c’è una grande cucina multietnica, dove cuoche provenienti da diversi Paesi, in prevalenza del sud del mondo, hanno unito talenti ed esperienze, per preparare piatti prelibati dai sapori esotici che e rivisitano e mescolano tra loro tradizioni culinarie di terre lontane.

Un progetto nato all’interno del centro di accoglienza per donne rifugiate di via Sammartini, appaltato dal Comune di Milano alla cooperativa Farsi Prossimo. L’ideatrice – Elena Romano, educatrice della cooperativa – in un primo momento aveva pensato di dar vita a un laboratorio di cucina con finalità educative, ma l’iniziativa, nel giro di pochi anni, si è trasformata in una attività imprenditoriale vera e propria.

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E’ nato, così, nel 2012 un  servizio di catering etnico solidale con un’ampia scelta di menu di varie nazionalità, rivisitati in chiave mediterranea, e su misura per le diverse ricorrenze: battesimi, matrimoni, cene di gala ed eventi aziendali.

La cucina è diventata per queste donne – pakistane, eritree, nigeriane, senegalesi e dell’Est Europa – il luogo privilegiato d’incontro, dove poter ritrovare un contatto con la propria cultura e la propria identità e sentirsi nuovamente attive e utili, pur mantenendo una sorta di continuità con il proprio passato.

Da un paio d’anni M’Ama Food offre a privati, enti e aziende  la possibilità di gustare specialità provenienti da tutto il mondo: diversi tipi di cous cous (vegetariani e non),  riso basmati con agnello dal Senegal o con pollo al curry, zighini con crema di lenticchie e verdure, tempura di tofu, gazpacho, verdure allo zenzero e tante altre ancora. Un laboratorio creativo che per le donne rifugiate del centro (circa un centinaio) rappresenta un’importante occasione d’integrazione sociale ed emancipazione personale e professionale. Non solo un  servizio di catering, ma molto di più:  un lungo viaggio tra sorprendenti sapori da tutto il mondo e una “gustosa” occasione  per conoscere e scoprire.

Con passar del tempo, nel centro si è venuto a creare un nucleo di cuoche fisse, attorno al quale ruotano tutte le altre donne; ciascuna ha la possibilità di frequentare corsi professionalizzanti con personale esperto. Un’evoluzione che ha consentito di sviluppare opportunità di lavoro sia all’interno del progetto stesso, sia all’esterno.

Qualità, professionalità e continua ricerca di innovazione gastronomica sono ulteriormente valorizzate dalla passione e dalla gioia del riscatto: queste donne che preparano con amore piatti dai nomi esotici (come, Fataya, Falaffel, Sambousa, salse Tapenade e Guacamole) e utilizzano ingredienti, a volte, difficili da reperire anche in una grande città multietnica, riescono così a riaffermare se stesse, giorno dopo giorno. Ecco come un’attività imprenditoriale, fondata sull’offerta di un servizio di catering di qualità, competitivo sul mercato e socialmente responsabile, può diventare uno strumento di integrazione sociale, in grado di sviluppare competenze professionali per infondere fiducia e dare maggiore impulso, un domani, alla ricerca autonoma di un lavoro.

In Italia, attualmente, sono circa 56 mila i rifugiati che hanno fanno richiesta di asilo; si tratta di persone – in prevalenza donne con i propri figli – costrette a fuggire dal loro paese di origine per evitare di incorrere in persecuzioni politiche, razziali o religiose.

Farsi Prossimo è una Cooperativa Sociale, promossa da Caritas Ambrosiana, che sviluppa e gestisce servizi socio-educativi nel territorio della Lombardia. Le aree in cui oggi è impegnata sono: donne vittime della tratta, stranieri e rifugiati, minori e famiglie, giovani in condizioni di disagio e altre gravi forme di emarginazione.

 

 

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