Nel nostro Paese il turismo religioso genera 5,6 milioni di presenze annue. Un dato in constante crescita. Secondo un’indagine Isnat (Istituto Nazionale ricerche Turistiche) in epoca di crisi economica globale, aumentano i viaggi verso le mete religiose più note e Padova con la Basilica del Santo e i suoi siti religiosi è tra queste.

Da Praglia a Correzzola, passando per Padova, sulla Via delle Chiese. Un itinerario religioso che la Provincia di Padova vuole promuovere e valorizzare grazie al finanziamento europeo del progetto Thetris (Thematic Touristic Route development with the Involment of local Society), di cui è promotrice con altri partner italiani e europei. Le Abbazie di Praglia a Teolo, Santa Giustina a Padova e la Corte Benedettina di Correzzola, saranno unite in un itinerario, la Via delle Chiese, che toccherà i luoghi religiosi  più belli della provincia di Padova.

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Si parte dall’Abbazia di Praglia, immersa nel verde dei Colli Euganei, a Teolo. Un complesso benedettino risalente al XI-XII secolo la cui struttura si articola in una serie di chiostri quadrangolari ai quali si affiancano il Refettorio monumentale, il Refettorio ordinario, la basilica e la prestigiosa biblioteca antica, dichiarata monumento nazionale italiano, che fu costruita in seguito alla riedificazione del monastero avvenuta nel 1400. Il patrimonio librario è costituito da circa centomila volumi con molte opere rare, restaurate nel famoso laboratorio del libro diretto e condotto dagli stessi monaci. Padova, nota al mondo per la Basilica di Sant’Antonio, diventa tappa fondamentale per una sosta a Santa Giustina, complesso benedettino, che affaccia su Prato della Valle, composto da una basilica e da tre chiostri. La chiesa, riconoscibile per le tante cupole, è molto imponente e ospita opere d’arte di pregio tra cui la pala di Paolo Veronese raffigurante il martirio di Santa Giustina. Lasciata Padova si raggiunge Correzzola, dove si trova la Corte benedettina, simbolo del sistema agrario benedettino e della cultura monastica.

“Buona parte della crescita futura del nostro territorio – sottolinea Barbara Degani, presidente della Provincia di Padova – si giocherà sul turismo e quello religioso rappresenta senza dubbio un segmento strategico. Parliamo infatti di una città conosciuta nel mondo per il Santo dove sorge anche un’altra bellissima chiesa, Santa Giustina, che pochi sanno custodire le spoglie di San Luca evangelista. Parliamo di un’area che da nord a sud racchiude alcune delle abbazie e Corti più belle d’Italia tra cui Praglia e la Corte benedettina. Sono tesori di grande richiamo che vanno valorizzati secondo nuovi standard capaci di attrarre turisti e pellegrini di tutta Europa offrendo pacchetti che coniughino il motivo della visita ad altre esperienze emozionali tra cui le terme, l’arte, la natura”. Tre luoghi carichi di interesse storico culturale, ma soprattutto religioso, che si possono conoscere utilizzando le piste ciclabili della provincia di Padova.

Dietro a tutto il progetto europeo Thetris: capofila del progetto è l’Association of cities of the Upper-Tisza Area (Ungheria). Per l’Italia partecipano all’iniziativa la Provincia di Torino e la Provincia di Padova, oltre all’agenzia di sviluppo turistico Lamoro. Gli altri partner europei sono: Centre for Technology Structure Development (Germania), District Office Forchheim (Germania), RDA of the Presov Self-governing Region (Slovacchia), Association of Communes and Cities of Malopolska Region (Polonia), Diocese Graz-Seckau (Austria), Bohemian Switzerland PBO (Repubblica Ceca), Regional Development Agency Ostrava (Repubblica Ceca), Scientific Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts, Research Station Nova Gorica (Slovenia), BSC – Business Support Centre Ltd, Kranj (Slovenia).

Gli obiettivi dell’iniziativa riguardano l’individuazione di soluzioni di sviluppo per le aree rurali valorizzando il patrimonio culturale esistente. Ci si concentrerà in particolare sulle chiese medievali, l’individuazione di strategie di sviluppo turistico utilizzando quali attrattori i beni culturali, il coinvolgimento delle popolazioni locali nella partecipazione attiva alle strategie di sviluppo di un turismo culturale per le aree interessate. L’iniziativa ha una durata di 30 mesi.

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