E’ successo una settimana fa, ma il ricordo di quel giorno resterà incancellabile: lo racconta Loris Maron, 39 anni pilota vicentino che si trovava nella cabina di comando dell’Airbus A320 che una domenica sera, a Fiumicino, in arrivo da Madrid, è stato costretto ad un atterraggio di emergenza per il blocco del carrello destro. Loris era vicino al comandante Bruno D’Agata ed è stata solo la loro abilità a salvare i 151 passeggeri.

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Una tradizione di piloti quella di famiglia Maron: il padre Sergio guidava i cacciabombardieri e poi per 40 anni è stato comandante all’Alitalia, la madre è la prima donna vicentina ad aver preso il brevetto di volo. «E’ una passione di famiglia — conferma Simone, fratello di Loris, al Corriere Veneto — ma per fare questo mestiere ci vuole anche sangue freddo. Io stesso di emergenze ne ho superate tre e anche Loris non era alla prima, domenica. Gli è capitato di dover atterrare con un motore spento. Anche stavolta ci ha rasserenati: non è successo niente, ha detto».

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L’allarme, a Fiumicino, è scattato alle 20.56: l’Airbus ha eseguito una serie di passaggi sull’aeroporto, e alle 21.03 ha iniziato la discesa. Una manovra attenta, curata, e seguita anche da terra, mentre tra le nuvole i piloti erano vigili e le assistenti di volo tranquillizzavano e istruivano i passeggeri. Poi l’atterraggio, perfetto. Attimi di paura finiti con un applauso scrosciante e liberatorio: e Loris, quel momento non lo dimenticherà mai.

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