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Autista di bus aggredito da bulli, dà ai ragazzi una lezione di vita

Un autista di autobus, che era stato aggredito da un gruppo di bulli formato da ragazzini e ragazzine, solo per aver cercato di difendere una ragazza malmenata, ha deciso di non reagire al pestaggio e di dare loro un’importante lezione di vita.

L’episodio è successo a Reggio Emilia, in piazzale Europa, centro di interscambio degli autobus che si trova dietro la stazione ferroviaria e che, talvolta, è teatro di episodi di bullismo tra ragazzi e ragazze.

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Il protagonista di questa storia è Sandro Bonacini, 47 anni, che ha visto un gruppo di ragazzine che stavano picchiando una coetanea e ha deciso di intervenire in sua difesa. A questo punto alcuni ragazzi, anche loro minorenni e amici delle piccole bulle, lo hanno aggredito e hanno cominciato a prenderlo a calci e pugni. Tutti contro uno.

Ma Sandro ha deciso di non reagire al pestaggio e ha incassato, senza scomporsi, botte e graffi, finché alcuni colleghi sono accorsi in suo aiuto disperdendo il gruppo di minorenni.

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“Erano circa le 7,35 in piazzale Europa”, ha raccontato Sandro. “Dietro il pullman su cui stavo per partire è scoppiata una rissa tra ragazze. Una di loro veniva presa per i capelli, la stavano picchiando. Quindi sono sceso dal bus, ho gridato di smettere. Ho minacciato di chiamare le forze dell’ordine”.

“A quel punto è intervenuto un ragazzo che mi ha colpito con un pugno in faccia. Va bene, ho detto. Ora chiamo i Carabinieri. Ma sono arrivati i suoi amici, incitandolo a colpirmi. Altri pugni, calci nel fianco. In quattro mi hanno spinto a terra. Nel momento in cui sono caduto, però, sono intervenuti alcuni miei colleghi e i ragazzi si sono dispersi. Li hanno allontanati e io mi sono rialzato. Se vedrò un’altra rissa, di nuovo, farò in modo di chiamare le forze dell’ordine”.

“Io ho un fisico molto robusto, non mi hanno lasciato neanche i lividi. Ho sempre fatto sport, sicurezza nei locali. Ma la mia preoccupazione non è tanto per quel che è successo a me. La mia vita non è in pericolo. Molti colleghi mi hanno detto: devi imparare a lasciar stare: quella è la cosa che mi ha fatto più male”.

Dopo lo sgradevole episodio, Sandro ha ripreso il suo lavoro e un gruppo di ragazzi che ha assistito a tutta la scena, gli ha riservato una piacevole sorpresa“Sono partito col pullman. Ho portato i ragazzi a scuola. E, quando li ho fatti scendere, un gruppo si è fermato per chiedermi come stavo e per congratularsi con me, per non aver reagito dopo essere stato preso a pugni. Mi viene da pensare che ragazzi sani ce ne siano ancora. E non è scontato.”

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