Durante quei terribili momenti, non si è lasciato prendere dal panico e con fermezza ha tratto in salvo la sorella tetraplegica, i genitori e un vicino di casa. E’ quanto ha fatto Patrick Russel (nella foto sotto), un giovane di Olbia.
“Mi ha chiamato mia madre verso le 18”, ha raccontato alla stampa locale, “Ero al lavoro. Mi ha detto che era preoccupata perché il livello dell’acqua continuava a salire ed era già arrivata all’ultimo gradino dell’ingresso. Sono tornato di corsa a casa. Era già il caos. Ho dovuto lasciare la macchina a 300 metri di distanza. Sono entrato mentre l’acqua continuava a salire. Dalle caviglie alla vita, al petto”.
Quando Patrick è arrivato sul posto, si e reso subito conto che la situazione era più grave del previsto: l’acqua continuava a salire ed usciva persino dai rubinetti e dagli scarichi. La porta d’ingresso è addirittura esplosa a causa della pressione del fiume di acqua e fango che scorreva lungo la strada.
I genitori e la sorella erano terrorizzati e intrappolati al piano terra dell’abitazione: “Sembrava un film horror. L’acqua entrava dappertutto. Una marea inarrestabile. Ho fatto uscire dalla finestra prima mia sorella, poi i miei genitori. Li ho portati sulle spalle al sicuro”
Ma c’erano altre persone che chiedevano aiuto perché erano rimaste rinchiuse: “Ho visto il nostro vicino di casa, il signor Bonomo. Chiedeva aiuto. Ho attraversato la strada, sono riuscito ad afferrarlo e a tirarlo fuori da casa sua. Sentivo anche gli altri vicini che chiedevano aiuto, ma a quel punto l’ondata di fango travolgeva tutto. Erano aggrappati a un tubo che sorregge la tenda dietro la finestra, ma non sono riuscito a raggiungerli. Sono stati salvati dalla guardia di finanza”.
Patrick, però, è un ragazzo davvero modesto e, nonostante abbia tratto in salvo 4 persone, non si sente affatto un eroe. “Ho solo agito di istinto”, ha dichiarato, “Ho pensato a cosa potevo fare per salvare tutti”.
E conclude: “Mi guardo intorno e vedo solo distruzione. Le nostre cose sono andate distrutte, ma quasi non importa. Ora ripenso al pericolo che abbiamo corso e quanto siamo fortunati”.