Più di trent’anni fa, un economista venezuelano con la passione per la musica ha avuto una visione rivoluzionaria: salvare i bambini dei barrios attraverso l’educazione musicale. Dal quel momento José Antonio Abreu non si sarebbe più fermato. E’ nato così El Sistema, un metodo educativo basato sull’insegnamento della musica come mezzo di trasformazione culturale e di riscatto sociale. “L’immensa ricchezza spirituale che è propria della musica e che è insita nella sua essenza finisce per prevalere sulla povertà materiale. Quando gli insegni a suonare, un bambino non è più povero, entra in una fase di progresso, acquisisce un livello di azione professionale che lo trasformerà in un vero cittadino”.
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SostieniciI 46 giovani che compongono la “Sanitansamble” hanno trovato nella musica un’alternativa alla strada, un’opportunità di riscatto sociale e, oggi, sono i messaggeri di una nuova speranza. 8 violini primi, 7 violini secondi, 5 viole, 5 violoncelli, 4 contrabbassi, 4 flauti traversi, 3 clarinetti, 4 oboe, 3 trombe, 3 corni francesi, 3 percussioni, tutti armonizzati in un’unica grande orchestra che diventa un microcosmo sociale, una scuola di convivenza, di cooperazione e di professionalità. Lo studio e la pratica quotidiana, la cura del proprio strumento, il senso di responsabilità che deriva dal lavoro di squadra, la necessità di assumere comportamenti consoni all’esecuzione in pubblico, sono tutti aspetti di un percorso formativo che va ben al di là della semplice formazione musicale, diventando un cammino di crescita personale. Il dato forse più significativo è la dedizione costante e appassionata di questi ragazzi che, acquisendo una crescente fiducia nelle proprie capacità, sentono di poter diventare un esempio per i propri coetanei e un motivo di orgoglio e di riscatto per le proprie famiglie. Un aspetto non irrilevante è che, in un quartiere come il Rione Sanità, dove il tasso di abbandono scolastico si aggira intorno al 32%, ad oggi solo un allievo dell’orchestra ha interrotto il suo percorso formativo e la percentuale di assenteismo alle lezioni è minima.
Luogo simbolico della napoletanità e dei suoi contrasti, caro ai napoletani per aver dato i natali a Totò e per essere stato teatro di alcune commedie di Eduardo, il Rione Sanità non è più solo sinonimo di emarginazione sociale, di violenza o di degrado ma è diventato il simbolo di un’ “Altra Napoli”, quella città dentro la città che opera per il cambiamento, che coltiva, pazientemente, il sogno della trasformazione sociale e che trova nella creatività, nell’ingegno e nella passione, la spinta per voltare pagina. L’“Altra Napoli Onlus”, fondata da Ernesto Albanese, opera esattamente in questa direzione, impegnandosi nel recupero urbanistico e sociale del rione. Insieme a figure come don Antonio Loffredo – parroco del quartiere che lavora con i ragazzi rendendoli attivi protagonisti del cambiamento – l’Associazione ha recuperato alcuni luoghi dimenticati, tra cui le spettacolari Catacombe di San Gennaro, affidandone la gestione alla cooperativa “La Paranza”, formata dagli stessi giovani del Rione. Si è venuto affermando, quindi, un vero e proprio “Modello Sanità”, di cui l’Orchestra “Sanitansamble” è messaggera, al di là dei confini del quartiere e della città.
Per chi non avesse mai ascoltato dal vivo i giovani talenti del Rione Sanità, il prossimo appuntamento è fissato per il 6 dicembre in Piazza Plebiscito a Napoli: la “Sanitansamble” suonerà il proprio repertorio nella serata inaugurale delle tre giornate della lotta al “pizzo”, organizzate dall’Associazione anti-racket, a sostegno degli imprenditori che hanno detto no all’estorsione.