Strisce di neoprene, setole sintetiche, cannucce, elastici, gomme piume: Francesca Pasquali riusa ad arte tutti quei materiali, prevalentemente plastici e industriali, apparentemente destinati allo scarto e al rifiuto. Una ruota di bicicletta nelle mani di Duchamp diventa un ready-made; Francesca Pasquali, giovane artista bolognese, trasforma migliaia di cannucce colorate in fondali marini, concrezioni rocciose, mappe lunari; increspa e avvolge in volute sinuose il morbido neoprene; con i palloncini sgonfi crea pareti mutevoli… Complice lo sguardo dell’arte che dal ‘900 a oggi ha saputo insegnare all’uomo contemporaneo a ribaltare il proprio modo di vedere le cose e a conoscerne i segreti nascosti.

STRAWSAssemblate su gabbie metalliche o anime di gommapiuma, le sue opere sono sfide cromatiche cariche di energia positiva e rigeneratrice. Ci insegnano a guardare in altro modo anche le cose più semplici, e complice l’attenzione dell’artista allo spazio e allo spettatore, ci coinvolgono in un corpo a corpo che è educazione al bello attraverso la percezione e spesso, anche, il diretto intervento sulle opere.

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Le sue Setole colorate, soffici oggetti che pungono lo sguardo dalle pareti, ci invitano a usare le mani, oltre agli occhi, a infilarvi le dita, come in un barattolo della marmellata, e a gustare con ogni senso la multiforme potenzialità dei materiali di scarto. Per questo la sua ricerca sarà ospitata, dal 15 dicembre 2013 fino al 12 gennaio 2014, negli spazi del MAR-Museo d’Arte di Ravenna, all’interno del più ampio progetto Critica in Arte 2013, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Ravenna e grazie al generoso supporto della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, sponsor della manifestazione.

FRAPPAGiunto alla sua sesta edizione, ideato da Claudio Spadoni, Direttore scientifico del Museo, Critica in Arte coinvolge tre giovani curatori, Ilaria Bignotti, Silvia Cirelli e Davide Caroli, ciascuno dei quali è chiamato a presentare un giovane artista. Presentato da Ilaria Bignotti, il lavoro di Francesca Pasquali indaga le relazioni tra naturale e artificiale, è legato alle moderne tecnologie, parla di interazione e interdisciplinarietà; la sua ricerca si adatta al mondo che cambia con esso e sa trovare una nuova vita nelle cose che banalmente pensiamo di conoscere: in un rutilante assemblaggio di oggetti, Francesca Pasquali si fa creatrice di nuovi mondi.
Un inno alla energia dei materiali e dell’uomo che li sa ri-creare, che oggi risuona nelle ultime opere, create assemblando centinaia di piccoli campanelli: opere di arte cinetiche e sonore, interattive con il movimento, e lo stupore, del pubblico.

 

 

Foto: in evidenza Francesca Pasquali ritratta con una sua Whitestraws, 2012; prima opera  Multicolor straws, 2013 –cm 120 x 80 x 24 Courtesy Colossi Arte Contemporanea, Brescia; seconda opera Frappa, 2012  – neoprene cm 200 x 130 x 30 Courtesy Tornabuoni Arte, Firenze

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