Portare acqua potabile e servizi igienico-sanitari ad un miliardo di persone: è questo l’ambizioso obiettivo di Gary White, amministratore delegato di “Water.org”, organizzazione no profit co-fondata nel 2009 insieme a Matt Demon (che di recente ha ricevuto il prestigioso Crystal Award per il suo impegno durante il World Economic Forum). Gary White – ingegnere civile e ambientale di Kansas City (Missouri) – è famoso a livello internazionale per aver sviluppato un tipo di aiuto concreto, efficace e “anti-assistenzialista” ai paesi in via di sviluppo, per quanto riguarda l’accesso all’acqua potabile.

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Negli anni ’80 e ’90 – ha spiegato Gary alla stampa statunitense – i progetti idrici tendevano a fallire miseramente: le organizzazioni noprofit sceglievano un comunità indigente, scavavano un pozzo, organizzavano una bella cerimonia e scattavano qualche foto-ricordo. “I progetti filantropici”, ha dichiarato Gary, “venivano calati dall’alto, si faceva semplice beneficenza e non c’era alcun interesse per l’impatto a lungo termine di un progetto su una determinata comunità. Il fallimento di quei progetti era impressionante: intorno al 50%”.

Water3L’approccio di Gary al problema dell’accesso all’acqua è completamente diverso: si assicura che le comunità locali vengano totalmente coinvolte nella realizzazione e nella manutenzione di qualsiasi infrastruttura. Già nel 1990 Gary aveva fondato la “WaterPartners” la sua prima associazione, poi confluita in Water.orgil cui scopo era fornire servizi idrici ai paesi in via di sviluppo attraverso il coinvolgimento delle comunità dall’inizio alla fine, la selezione della tecnologia più appropriata per quella comunità e l’integrazione delle infrastrutture idriche con l’educazione alla salute e igiene.

Per Gary, sono le comunità che desiderano realizzare un progetto legato all’acqua che devono fare il primo passo e contattare un’organizzazione no profit locale, selezionata e certificata da Water.org come partner. Anche i membri della comunità, però, sono considerati partner e tutti devono assumersi la responsabilità della costruzione e della futura manutenzione delle infrastrutture, dell’educazione igienico-sanitaria e del pagamento delle tariffe idriche. La comunità, infine, deve pagare almeno un 10% dei costi totali di realizzazione – in denaro o fornendo materiali da costruzione e manodopera.

Per permettere alle comunità dei paesi in via di sviluppo di partecipare economicamente ai progetti, nel 2003 Gary ha ideato “WaterCredit”, programma che sostiene gli enti di microcredito in Asia e Africa nel fornire a loro volta microprestiti per i servizi idrici e igienico-sanitari. Ad oggi il progetto WaterCredit ha erogato oltre 51.000 prestiti, dei quali hanno beneficiato circa 300.000 persone e che sono stati restituiti nel 97% dei casi. “Il fatto che le comunità investano denaro direttamente in un progetto idrico, aumenta notevolmente le probabilità che questo duri nel tempo”, ha detto Gary.

Water5Questo spiega la percentuale altissima di successi di Water.org e il motivo per cui Gary ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi internazionali. “Il problema dell’acqua potabile e dei servizi igienico-sanitari nei paesi via di sviluppo è troppo complesso per fare semplice beneficenza. Noi di Water.org stiamo indirizzando il settore idrico verso nuove soluzioni, nuovi modelli di finanziamento e verso una maggiore trasparenza al fine di creare un cambiamento duraturo”, ha dichiarato Gary, “Ecco la nostra visione: acqua potabile e dignità per tutti”.

Il suo approccio concreto ed efficace gli ha permesso – dal 1990 ad oggi – di fornire acqua potabile ad 1 milione di persone in Asia, Africa e America Latina. Secondo le Nazioni Unite, però, ci sono ancora 1 miliardo di persone nel mondo che non hanno accesso all’acqua e la strada da fare è ancora molto lunga. Ma, quando gli chiedono se pensa di riuscirci, Gary risponde senza esitazioni: Sì, sono certo che ce la faremo”.

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Laura Pavesi

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