La moda può svolgere un ruolo sociale? Domanda da un milione di dollari, che in Brasile sembra aver avuto risposta proprio in uno dei luoghi meno probabili: la favela di Vidigal a Rio de Janeiro, dove ha aperto i battenti la “Casa Geracao Vidigal” trasformando uno dei punti nevralgici della città carioca in un vero e proprio epicentro di creatività e metamorfosi sociale.
Vestiti e stoffe appesi alle grucce, locandine sui muri bianchissimi e uomini, donne, ragazzi col volto e le braccia brune che si affaccendano in ogni angolo: c’è l’apprendista sarta che taglia e cuce e la giovane modella che sfila in cortile, aggraziata e concentrata nel suo compito, tra muri sbrecciati e ricoperti di graffiti. E’ uno scenario quasi surreale, quello della scuola di moda carioca e lo diventa ancora di più se si pensa che fino a poco tempo fa, la favela di Vidigal era terra bruciata, un coacervo di miseria apparentemente irredimibile, in mano ai trafficanti di armi e di droga.
Fino al novembre dello scorso anno, quando Nadine Gonzalez – consulente di moda francese – “in combutta” con la brasiliana Andrea Fasanello, lanciò una scommessa che poteva sembrare azzardata: aprire una scuola di moda diretta a “studenti difficili”, ex carcerati e prostitute di una delle tante favelas di Rio de Janeiro. Taglio, cucito, modellismo, stilismo, marketing per i prodotti di moda: i percorsi possibili sono diversi e non si risolvono solo nell’ambito della formazione professionale. La scuola prevede infatti anche la creazione di vere e proprie collezioni e una boutique per la commercializzazione dei prodotti. L’esperimento sembra riscuotere il riscontro sperato: sono molti i giovani che hanno deciso di cimentarsi nel percorso; alcuni vengono da Rio, altri da località più lontane, molti sono nati e cresciuti a Vidigal. Tutti, però, hanno un punto in comune e, sul blog della scuola, raccontano di come – sin da piccini – abbiano coltivato e custodito gelosamente, come si fa con i sogni, la passione per la moda e l’adorazione per qualche irraggiungibile star come Beyoncé.
“Casa Geracao Vidigal” nasce dall’esperienza di Nadine Gonzalez: giornalista e consulente di moda francese, che dopo anni di lavoro a Parigi e a Copenhagen, ha deciso di esplorare una delle città più vitali e allo stesso tempo “difficili”dell’emisfero Sud, Rio de Janeiro. A contatto con il cuore pulsante della città carioca, Nadine ha iniziato a cercare una connessione tra il mondo della moda e il complesso humus sociale di Rio: è nata così, nel 2006, l’associazione “Community Fashion Lab”, che ha iniziato a coinvolgere ex prostitute e donne emarginate all’interno dei circuiti creativi del mondo della moda, portandole a contatto anche con personaggi come Carla Bruni e Sarah Lerfel e muovendo i primi passi verso l’apertura di “Casa Geracao” a Vidigal.
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