Dire che anche i genitori sono essere umani non è un alibi. Ecco la mia esperienza personale.

Bentornati, cari genitori, al nostro appuntamento settimanale. Come sapete scrivo in veste di coach e formatrice ben sapendo che in primis sono un essere umano come vi ho già detto.

E proprio come tale voglio condividere con voi un esempio di fallibilità che capita a tutti, anche a chi come me conosce e applica tante metodologie volte a migliorare la comunicazione e l’intelligenza emotiva in famiglia.

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Da qualche settimana io e il mio compagno siamo messi a dura prova da nostra figlia di due anni e mezzo, che rifiuta di indossare i calzini. Ora, date le temperature non proprio ideali, capirete la nostra difficoltà.

Abbiamo provato tutto ciò che di solito funzionava ossia dare differenti opzioni, oppure spiegarle il motivo e poi invitarla a compiere l’azione (mostrandogliela noi in primis), contrattando anche in modo costruttivo esempio: “Se vuoi andare in biblioteca dobbiamo mettere i calzini.”

Tutti approcci che fino ad oggi ci avevano portato ottimi risultati in questo caso non stanno funzionando, se forziamo la mano il risultato è una crisi di pianto, urla ecc. Morale della favola: una tantum (proprio poiché è stata anche malata con naso chiuso e mal di gola) abbiamo preferito evitare di infierire cedendo alla sua volontà.

L’altro giorno era molto freddo e ho optato per far prevalere la nostra volontà con maggior fermezza del solito, nonostante si dimenasse. Una volta saliti in auto in preda a singhiozzi e urla si è tolta le scarpe e le calze e io sono scoppiata.

Ebbene sì, ogni tanto è naturale scoppiare

Mi sentivo triste nel vedere lei così scossa da una cosa così banale (per noi) e frustrata perché ho perso la calma aggiungendo paura al suo stato d’animo già scosso in quel momento.

Abbiamo accostato, sono scesa, ho fatto due passi e respirato intanto che il mio compagno le rimetteva le scarpe senza calzini.

Ora io non ho la pretesa di avere tutte le risposte né come genitore né come coach e sono consapevole che alcuni fra voi saranno in disaccordo con la nostra decisione.

Il motivo per cui ho condiviso un fatto così delicato e personale non è dare libero sfogo ai giudizi ma farvi riflettere e darvi un esempio di come possiamo imparare anche dalle situazioni peggiori che viviamo.

Dopo l’evento, lei si è calmata e siamo andati al parco come se nulla fosse ma noi genitori ci siamo fatti delle domande: non abbiamo fatto finta di nulla. Per prima cosa, mi sono subito scusata per aver alzato la voce e poi mentre lei dormiva, a mente fredda io e il mio compagno abbiamo condiviso i nostri divergenti punti di vista e abbiamo raggiunto alcune conclusioni.

Cosa abbiamo imparato da questa esperienza

Abbiamo capito che ci sono situazioni in cui possiamo scegliere di essere più flessibili e andare incontro alle sue scelte laddove risultino essere così importanti per lei in quel momento.

Il suo benessere emotivo per noi è più importante delle regole che imponiamo a noi stessi o derivanti dalla nostra esperienza di adulti.

Allenarci a rimanerle accanto e farle sentire il nostro amore anche quando è in difficoltà e non andare in reazione al suo stato d’animo è la nostra priorità, ignorare una crisi non è mai una soluzione…

E’ importante, d’altra parte, mantenere la nostra autorevolezza comunicando il nostro dissenso alla sua scelta in questo caso e più in generale rimanendo fermi nella  nostra posizione quando si tratta dei valori con cui vogliamo educarla indipendentemente dalla sua reazione.

Ricordarmi di empatizzare con lei e non con il suo stato d’animo, in veste di mamma a volte mi riesce ancora difficile.

Dare spazio anche ai nostri sentimenti come genitori e come esseri umani per accoglierli e lasciarli fluire anche con un pianto se necessario, lasciare andare per poi tornare in equilibrio: solo così possiamo educare al nostro meglio.

Ecco come ognuno di noi può imparare da un errore, da un evento difficile e andare avanti. Il resto della nostra giornata dopo queste condivisioni è stato molto gradevole e sereno per tutti.

Ho voluto condividere questo evento per me difficile e molto personale per ricordarti che anche in qualità di genitori siamo esseri umani. Sbagliamo e sbaglieremo ed è importante riconoscere e affrontare l’errore così da poterne cogliere l’insegnamento e migliorare ogni giorno.

Al di là di tutto, ciò che conta per i nostri figli è sentirsi amati. Per questo è importante non lasciare che questi eventi ci disconnettano dall’Amore che è dentro di noi.

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Sara Propoggia

Sara Propoggia

Sara Propoggia, sono una Parent Coach: facilito la vita ai genitori che scelgono la consapevolezza e agiscono per creare un mondo pacifico e armonico, un giorno alla volta.

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