Cara mamma che ci segui, bentornata alla nostra rubrica del giovedì!

Quante volte hai sentito altre mamme o papà dire:”Mio figlio lo fa apposta perché non gli ho dato questo o non ho fatto quest’altro“?

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E quante volte ti è capitato di pensarlo nei momenti in cui tuo figlio è poco collaborativo?

In verità, sfidare i propri genitori è una fase della crescita che serve al bambino per creare la propria identità.

E bisogna saper distinguere i pianti o le urla che manifestano una sfida da quelli che invece comunicano un altro tipo di bisogno che il bambino ha necessità di soddisfare in quel momento.

Quando hai dubbi in merito a situazioni di crisi ricorrenti ti suggerisco di confrontarti con una pedagogista o un’educatrice.

Che stato d’animo crea il pensiero: “Mio figlio lo fa apposta”?

Ciò su cui mi voglio invece soffermare oggi con te, in veste di coach, è un punto importante: voglio farti prendere consapevolezza di come reagisci tu di fronte a questi eventi.

Nei momenti di stress riesci a rimanere lucida e a uscire dallo schema mentale del “Mio figlio lo fa apposta” e a vederlo per quello che è ossia un bambino che sta attraversando una fase di crescita o che ha bisogno di qualcosa?

Sei in grado di mantenerti calma, respirare, utilizzare un tono di voce accogliente e amorevole?

Io non ci riesco ogni volta ma mi impegno perché la perdita della calma capiti il più raramente possibile e faccio in modo di prevenire le crisi evitando di fare le cose di fretta, cosa che è sgradita ai bambini.

Oppure approfitto dei momenti di tranquillità per parlare di ciò che mia figlia trova sfidante in quel periodo, per negoziare e trovare insieme delle soluzioni da applicare al bisogno.

Un’altra cosa a cui ti chiedo di porre attenzione è questa: dopo una crisi provi risentimento per tuo figlio? Resti nervosa o arrabbiata con lui?

L’importanza di arginare i pensieri tossici

Questa è la parte a mio avviso più importante su cui lavorare: un elemento che va di pari passo con l’importanza di rimanere calma e centrata nel momento del bisogno. Il dopo crisi è anzi ancora più delicato.

Come genitore avrai notato che i bambini cambiano stato d’animo in un batter d’occhio e non provano rancore, mai, per nessuno e per nessun motivo.

Quanto abbiamo da imparare da loro in questo!

Tu invece ti ritrovi a rimuginare su ciò che tuo figlio ha fatto o non fatto o detto?

Ti basi su questi eventi per crearti un’immagine distorta di lui e appiccicargli etichette limitanti e depotenzianti con cui lo definisci nei tuoi pensieri?

Se lo stai facendo ti invito a interrompere subito questo flusso di pensieri che non sono utili né a te né a tuo figlio né al vostro rapporto.

… Non solo nel rapporto con tuo figlio

La connessione, l’amore reciproco è ciò che rende una relazione sempre più forte e profonda, vale fra madre e figlio ma anche fra fratelli, nella coppia o fra amici.

Per questo, permanere in pensieri che sminuiscono l’altra persona e creano dentro di te un’immagine mentale negativa non ti permette di connetterti ai bisogni di tuo figlio (o del tuo compagno).

Allenati a cancellare dalla tua mente quei momenti di crisi, comuni e presenti nella crescita specialmente nei primi anni, così come si cancella una lavagna.

Dopo l’evento stressante, ricrea uno stato d’animo neutrale o amorevole dentro di te così da poter consolidare la relazione col bambino e proseguire nella vostra giornata o nelle attività in modo tranquillo e sereno.

Come nella natura: dopo un temporale torna sempre il sereno e le nubi scompaiono. Così nella tua testa elimina le nubi dei pensieri tossici, del risentimento.

Solo in questo modo potrai smettere di autoconvincerti che tuo figlio lo fa apposta.

In caso contrario, senza volerlo, inizierai a percepirlo come un nemico da sconfiggere e di guerre al momento ce ne sono già troppe. Alleniamoci alla pace finché ci è concesso.

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Sara Propoggia

Sara Propoggia

Sara Propoggia, sono una Parent Coach: facilito la vita ai genitori che scelgono la consapevolezza e agiscono per creare un mondo pacifico e armonico, un giorno alla volta.

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