Con l’arrivo della primavera cresce la voglia di rinnovare il guardaroba: le giornate dedicate allo shopping rilasciano eccitazione ed euforia e pertanto è facile cadere nella trappola dello shopping compulsivo. Disturbo molto diffuso, determina comportamenti disfunzionali che si basano sul bisogno irrefrenabile di acquistare. Questi gravano sulla psiche e sono la spia di un malessere più profondo.

Per combattere lo shopping compulsivo vengono in aiuto alcuni accorgimenti ed esistono app progettate per monitorare i propri acquisti. Tuttavia per affrontare casi specifici è importante rivolgersi al supporto psicologico.

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Cos’è lo shopping compulsivo e cosa comporta?

Si parla di shopping compulsivo quando una persona non riesce a controllare il desiderio di acquistare qualsiasi cosa. Questo tipo di atteggiamento se ripetuto costantemente provoca disagi comportamentali, finendo in una voragine di spese e di accumulo di oggetti che non servono davvero.

Le vittime dallo shopping compulsivo sono principalmente donne di giovane età, all’incirca dai 20 ai 30 anni, che colpite da stati di agitazione ed euforia, finiscono per comprare senza alcun controllo. Il momento del pagamento rappresenta una forte gratificazione, per poi successivamente provare un senso di vergogna ed essere assaliti dai sensi di colpa in quanto si è comprato l’ennesimo capo oppure oggetto che non serve davvero. E andando avanti così le spese si accumulano, come le cose superflue che si possiedono.

I sintomi che avvertono i soggetti colpiti da questo disturbo, sono simili a quelli di chi fa uso di sostanze, ecco alcuni esempi:

  • stato di cravingincapacità a controllare l’impulso irrefrenabile di soddisfare il bisogno di acquistare;
  • astinenza: malessere interiore se l’individuo non ha la possibilità (anche economica) di fare shopping;
  • perdita del controllo: ovvero il momento in cui la pulsione vince sulla resistenza portando il soggetto a giustificare qualsiasi tipo di spesa sostenuta.

Come evitare lo shopping compulsivo?

Lo shopping compulsivo non è stato riconosciuto ufficialmente come un disturbo mentale dall‘American Psychiatric Association. Si stima che in Italia all’incirca il 5,5% della popolazione abbia problemi legati allo shopping compulsivo.

Alcune spie per riconoscere questo disturbo sono le spese per lo shopping molto alte, gli acquisti effettuati più di una volta a settimana e oggetti comprati non importanti nella propria quotidianità.

Per riuscire a uscire dal vortice degli acquisti compulsivi rivolgersi a professionisti come psicologi è fondamentale. D’altronde alla base di questo disturbo ci sono la bassa autostima e la svalutazione di se stessi: insicurezza e traumi si riversano sugli acquisti eccessivi.

In generale per contenere le compere compulsive piccole accortezze possono aiutare per non sviluppare la dipendenza da shopping. Un block notes è utile per annotare le spese effettuate o stilare una lista per comprare solo il necessario. Pagare in contanti anziché con la carta è un’altra alternativa, in quanto si tocca con mano il reale saldo, rendendosi conto delle spese.

Ecco alcune app che aiutano a non comprare in modo eccessivo

Per gli amanti degli acquisti online alcune app sono fondamentali per non soccombere allo shopping compulsivo. Un’applicazione efficace è Shopping Addiction Calendar, ricca di strategie. Prima di tutto, dopo averla scaricata, è importante rispondere ad alcune domande per tracciate in modo completo il proprio profilo. Sarà utile scrivere l’ultimo acquisto effettuato, quanti soldi in media sono stati utilizzati e soprattutto, il tempo dedicato allo shopping.

Grazie a queste informazioni l’app calcolerà il risparmio in termini di denaro e tempo. Inoltre offre alcuni suggerimenti come la possibilità di impostare un promemoria di responsabilità giornaliero. Quest’ultimo ricorderà all’utente di non spendere in modo smisurato. In casi di necessità è presente un pulsante antipanico, che invierà un messaggio a un nostro caro se dovessero subentrare pulsioni d’acquisto. Altre app utili sono ByeByeBuy, Quitzilla e BlockSite.

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Monia Carriero

Monia Carriero

Determinata, sensibile e dinamica, forze motrici che muovono in me la curiosità di sapere e di riportare! Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Stay tuned =)

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