L’Italia è famosa per il suo sapere artigianale e le tradizioni, la creatività così come i Maestri della cultura che hanno espresso il proprio genio in diversi rami: dalla pittura all’architettura passando per la gastronomia. Ma non erano forse personalità come Michelangelo e Leonardo, solo per citare i primi nomi a cui viene spontaneo pensare, oltre che artisti e studiosi in primo luogo artigiani?

La cultura contadina è stata un pilastro importante di quella del Belpaese, un elemento che riguarda una tradizione erboristica di cui molto si è perso nei secoli. Tra i saperi ritrovati recentemente, ce n’è uno che sta conoscendo non poca fortuna ed è legato a una pianta di origine millenaria: la canapa.

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In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più su una buona notizia: quella della cannabis light, che porta a riscoprire il valore millenario di una pianta virtuosa, versatile, di per sé buona per l’uomo se utilizzata con i dovuti crismi.

Il revival della canapa

Conosciamo la canapa per i suoi effetti psicotropi e per le cronache in cui si trova spesso al centro. Se trattata adeguatamente, però, questa pianta non solo è priva di pericoli, ma anche ricca di benefici. Le sue proprietà sono a tutto tondo e interessano molteplici campi: da quello erboristico al tessile fino all’agricoltura e alla cosmetica, per citarne alcuni tra i più importanti.

Il revival della canapa, oggi, è legato al suo ritorno alla legalità conseguito attraverso la formulazione della canapa leggera o canapa light. Prodotti che sono soggetti a un preciso disciplinare legislativo, in grado di dare voce e valore ai benefici della pianta. In virtù di tutto questo, i prodotti a base di canapa light stanno conoscendo una notevole diffusione, come conferma il successo registrato presso i consumatori.

Non mancano le aziende italiane specializzate nella canapa e tra queste ce n’è una online particolarmente interessante: https://www.puracbd.it/, che propone un ampio assortimento di articoli che partono dalla coltivazione della pianta fino alla stessa commercializzazione, interessando la filiera nella sua totalità.

I parametri della cannabis light

La cannabis light presenta un basso contenuto di THC o tetracannabinolo, l’elemento che è responsabile della manifestazione di effetti psicotropi nell’organismo (quelli che sono illegali, appunto).

Secondo la Legge 242/16, la norma che disciplina in Italia la canapa leggera, il livello THC deve necessariamente risultare inferiore alla percentuale dello 0,2 o comunque non deve andare oltre lo 0,6%. In questo modo, la cannabis riesce a essere nelle migliori condizioni per essere commercializzata, senza provocare danni sulla salute. L’altro elemento che si trova all’interno della pianta, in percentuali anche importanti, è il CBD o cannabinolo, che non presenta effetti psicotropi.

La canapa light prevede la commercializzazione e il trattamento di un’unica varietà: quella sativa. Può essere acquistata solo dalle persone che hanno compiuto la maggiore età.

Come si è giunti alla legge sulla canapa

Il conseguimento della Legge 242 del 2016 è stato raggiunto in maniera graduale, operando una revisione importante di una legislazione che conteneva fortemente la produzione della canapa industriale. Un vero peccato, visto l’uso che ne veniva storicamente fatto in Italia in ambiti “innocui” come quello della produzione dei tessuti.

In questo senso, è importante sapere che la canapa, in base alle norme italiane, non è mai risultata illegale e che la legislazione è stata spesso male interpretata negli anni Settanta e Ottanta dalle forze dell’ordine, che si sono trovate a perseguire i soggetti aziendali che desideravano riprendere a coltivare la pianta sotto forma di fibra o seme.

Una prassi che è rimasta tale fino al 1997, anno in cui il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha comunicato, integrando con la circolare n.1 dell’8 maggio 2002, i limiti effettivi per la coltivazione della canapa industriale, cominciando a fare chiarezza.

Un processo che ha visto passare ancora diversi anni, per ottenere la piena trasparenza, raggiunta proprio con il D.L. numero 242 del 2016.

Gli impieghi più comuni della Cannabis Light

Oggi, siamo tornati a utilizzare la canapa light per la realizzazione, a livello industriale (ma spesso con una componente della tradizione artigianale) di articoli tra loro diversi. I principali campi di interesse sono:

  • Cosmetico
  • Erboristico, ad esempio nei prodotti per il sonno
  • Agricolo
  • Articoli cartacei
  • Alimentare, dalle farine alla birra fino ai biscotti, perfetti persino per i celiaci
  • Edilizia

Potremmo approfondire ulteriormente il tema, che è davvero ricco di spunti. Senza dubbio, gli impieghi della canapa a diversi ambiti riserveranno molte sorprese anche in futuro.

 

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