Il bello delle corse è che ad auto e moto non importa chi sia il pilota. Non importano il sesso, né la razza. Importa solo di come il pilota riesce a gestire la gara e Sam, l’ha gestita bene al Ferrari Challenge al COTA 2022. “Una pilota donna è piuttosto un’attrazione ha ammesso al Forbes. E contro ogni stereotipo, la 24enne Samantha ‘Sam’ Tan ha vinto. E’ andata diversamente nel 2021 a Sharni Lee Pinfold, pilota vincente nel motociclismo che si è ritirata per troppo maschilismo. Eppure, oggi è stato sdoganato il binomio donne e motorsport, e scende in pista l’uguaglianza di genere con nuovi supporter.

Donne e Motorsport: Samantha ‘Sam’ Tan - Ferrari Challenge al COTA 2022

Samantha ‘Sam’ Tan  vince il Ferrari Challenge COTA 2022

Donne e Motorsport:  fioccano i primati

La partecipazione delle donne al Motorsport è ferma al 5%. Questo è il dato più recente, del 2019, reso noto dalla FIA Women in Motorsport Commission.

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In Motogp non va meglio: l’8 marzo, sul sito ufficiale sono state nominate tutte le donne che lavorano fuori e dentro la pista dal 2020: 28 di cui due pilote. La mancanza di modelli femminili in questo settore, vota le donne a segnare continui primati, ma l’eccezione è ancora la norma.

Alcuni esempi recenti: Brehanna Daniels, prima donna afro-americana ai box in Nascar. Alma Al Qubaisi, prima pilota araba in F4. Kiara Fontanesi, prima madre a vincere una gara in MXW. Maya Weug, 16 anni, è la prima in Driver Ferrari Academy. In tema di donne e motorsport, la Ferrari ha affidato la Gestione Sportiva a tre professioniste ed è anche la prima in Italia ad ottenere l’Equal Salary.

Inclusione in pista: donne che superano i loro limiti

Quindi, indossato il casco, un pilota è come gli altri: vale solo il talento. “Come dovrebbe essere” dice Nathalie McGloin, l’unica pilota tetraplegica donna al mondo.

Nei rally gareggia in condizioni di parità contro uomini abili, come l’italiana Rachele Somaschini, che, affetta da fibrosi cistica, compete nel Campionato Europeo Rally 2022. Loro sono tra le poche disabili, se non le sole, a far parte di quel 5% di donne nel motorsport.

In Italia, tra le donne che superano i loro limiti, c’è Silvia Fornasin, motociclista con una grave paraplegia, che collabora con Paralympic Rider  per la formazione di Team di piloti per le corse nazionali ed internazionali: driver che lasciano ai box le carrozzine o indossano protesi sportive per correre a 300 km/h in pista.

Donne e Motorsport: Silvia Fornasin- Paralympic Riders

 Silvia Fornasin, collabora con Paralympic Riders

Uguaglianza di genere: qualcosa è cambiato

Ci sono poche donne nel motomondiale. Ci vorrebbe una Academy” ha constatato Valentino Rossi a fine carriera. “Tra i giudici di gara in F1 ci vorrebbero più donne: per essere imparziali” ha suggerito Lewis Hamilton quando ha perso il mondiale.

Certo qualcosa è cambiato se proprio i campioni del mondo si spendono per supportare l’uguaglianza e l’inclusione nel mondo delle corse, merito della Commissione Internazionale “Women in Motorsport”, che con i suoi progetti promuove l’emancipazione dentro e fuori la pista.

Donne e Motorsport -2021 Camp Maranello -Fia Girls on Track - Chiara Battig

Camp Maranello, Fia Girls on Track 2021 – Chiara Battig

 

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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