La diversità molto spesso spaventa ed è causa di esclusione, soprattutto tra bambini e ragazzi. Secondo i dati riportati da Save the Children, in Italia circa 1 milione dei minori di 16 anni si trova in condizione di deprivazione sociale, e impossibilitato a fare attività motoria. Si può fronteggiare tutto ciò? La risposta è sì e come fare lo spiega Sport Senza Frontiere.

L’associazione inizia la sua attività di sport e inclusione nel 2009, con un progetto pilota con 5 bambini segnalati dalla comunità di Sant’Egidio, che vengono inclusi nei corsi di Pentathlon moderno della squadra Athlion Roma. Nel 2011 nasce ufficialmente la Onlus e oggi segue più di 600 bambini in tutta Italia.

Calcio d’inizio: un progetto di Sport Senza Frontiere

Con questa proposta Sport Senza Frontiere (SSF) costruisce percorsi formativi spendibili nell’ambito lavorativo. Ad usufruirne sono adolescenti che vivono nelle zone marginali delle città di Milano, Roma e Napoli, che si trovano in situazioni di carenza di motivazioni e necessità di supporto educativo.

Il calcio può diventare anche occasione lavorativa. È questo l’obiettivo del progetto “Calcio d’inizio”, che aiuta  tutti coloro che vogliono acquisire le competenze per diventare arbitri. Una volta sostenuto l’esame ed ottenuto il certificato ufficiale di arbitro rilasciato dall’Associazione Italiana Arbitri, i giovani partecipanti potranno avviare la propria carriera sui campi di calcio, ricevendo un rimborso spese per ogni partita.

Un’occasione di Sport senza Frontiere: il ping pong

PI.PO (Ping Pong Without Frontiers) è un progetto europeo guidato da Sport Senza Frontiere Onlus, con associati in quattro Paesi europei. L’obiettivo è attivare un programma internazionale di sport e inclusione per i minori in situazioni di disagio, tramite il tennis da tavolo. Sperimentato in Italia, Slovacchia, Slovenia e Bulgaria, l’idea è quella di proporre un innovativo strumento di promozione dello sport, inclusione e socialità positiva, rafforzando il senso di benessere nella comunità.

Beneficiari del progetto sono bambini e giovani che, a causa di una condizione di fragilità sociale e problemi economici, hanno difficoltà a praticare sport. Pi.Po intende dimostrare che gli sport possono realmente contribuire all’inclusione sociale, essendo uno strumento formidabile per allargare la cerchia sociale e interagire con l’altro.

Amica Acqua: un progetto per mamme e bambini

Il progetto “Amica Acqua” nasce per dare aiuto a mamme e bambini che hanno subito dei traumi. Le partecipanti sono prevalentemente rifugiate dalla guerra in Ucraina, o donne che hanno subito uno shock mentre raggiungevano il nostro Paese su barconi, attraversando il Mediterraneo. Sport Senza Frontiere crede che l’elemento “acqua” possa essere loro “amica”: uno strumento di aiuto nella gestione e nella prevenzione di eventuali disturbi post-traumatici. Per questo organizza lezioni di nuoto e acquaticità.

I benefici si possono riscontrare anche nella diminuzione dello stato di allerta, in cui spesso si incontrano le madri segnate da ciò che hanno vissuto. L’attività in acqua aumenta anche la fiducia in se stesse e ciò contribuisce a migliorare il rapporto con i loro bambini. La fiducia si estende all’ambito sociale, soprattutto quando si è in Italia da pochi mesi e l’inserimento è messo in difficoltà dalla barriera linguistica: l’acqua aiuta ad abbattere anche questa barriera.

Adesso tocca a te! Sostieni la Onlus

Realizzare questi progetti e aiutare chi ne ha più bisogno richiede grande impegno. Se anche tu vuoi sostenere tutte le iniziative messe in campo puoi visionare il sito di Sport senza Frontiere in cui troverai i modi per aiutare a portare le attività motorie e il supporto dove servono.

Condividi su:
Avatar photo

Antonio dei Nobili

Sono Antonio dei Nobili, ragazzo ipovedente e aspirante giornalista pubblicista. Sono originario della Puglia, ma da alcuni anni vivo a Milano. Ho la passione per la scrittura dai tempi delle scuole medie. Le mie passioni non si limitano alla scrittura, amo tanto lo sport e la musica rock, entrambi sono parti fondamentali della mia vita. Attualmente scrivo per Buonenotizie.it e frequento i corsi di Giornalismo costruttivo.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici