Daniela, catanese, classe 1958, è stata una manager di successo per venticinque anni. Una grande carriera in un’importante multinazionale dell’informatica e una passione per l’arte, che l’ha accompagnata sin dall’infanzia, avendo suo padre come modello di riferimento. Sin da bambina muove e mette su tela oli, acquerelli, pastelli, tempere raccontando, come scrive di lei Rosanna Fumai, “di affetti quotidiani, di ricordi, di luoghi amati, ma non con la malinconia della memoria, bensì con il coraggio della fantasia, di chi cambia, sperimenta, si incuriosisce e continua a cercare se stessa e il mondo attraverso tele e pennelli”.

Un giorno Daniela ha deciso di unire le sue due doti. La sua non è stata una rivoluzione, ma una scelta profondamente consapevole, intrisa di coraggio. “C’è assoluta continuità nella mie scelte di vita, un’evoluzione, non una rivoluzione. Adesso mi sento anche pronta ad iniziare un’attività imprenditoriale in prima persona che, oltre a rappresentare me, rappresenti gran parte dello spirito italiano con quella voglia di bellezza, di positività, di luminosità e di ricerca dell’eccellenza che nessuno ci potrà mai togliere”.

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L’unione delle sue capacità manageriali con l’arte ha generato un progetto divenuto da poco tempo realtà, facendo “entrare l’arte, normalmente relegata nei musei e nelle gallerie specializzate, nella vita di tutti i giorni, realizzando in Italia l’intero ciclo di prodotto, dalla creatività alla produzione, puntando all’eccellenza”. Così ha iniziato a trasformare stoffe preziose in piccoli capolavori da indossare, tutto all’insegna del made in Italy più puro, perché lavoro, qualità e arte sono eccellenze che nel nostro Paese rappresentano un valore.

E con i suoi lavori Daniela vuole comunicare: “Amo la comunicazione e la relazione con gli altri, come donna, come manager e come artista. Penso che l’arte sia la forma suprema di comunicazione. L’arte non è mai improvvisazione, ma la forma più alta di un processo creativo che ha alle spalle moltissime componenti, incluse curiosità, esperienza e studio continuo“. Si tratta, continua Daniela, di “un processo che partendo dall’arte crea un prodotto con tutte le caratteristiche di qualità tipiche di una produzione tecnologicamente avanzata. La mia speranza è che questa iniziativa faccia da volano per diffondere il made in Italy in un settore strategico per il nostro Paese, e soprattutto che sia uno stimolo per promuovere iniziative emergenti che vogliano veicolare il “pensiero” italiano con quella continuità che ha caratterizzato la nostra moda nel mondo. Coniugare creatività e imprenditorialità a servizio di un sogno richiede un lavoro continuo per rendere operativi attraverso le competenze acquisite i talenti di cui noi italiani siamo dotati”.

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Oggi tutto questo può essere indossato. Il suo progetto, chiamato “Dm onartediem” (qui la pagina Facebook) è stato presentato nelle scorse settimane a Roma: una linea innovativa di foulard, scialli e sciarpe su pregiati tessuti in pura seta, prodotti nelle seterie comasche, che propongono temi pittorici dell’artista siciliana. Le riproduzioni su seta, a partire dalle opere pittoriche di Daniela, consentono una vera e propria full immersion nell’arte e nella creatività, espressioni più alte che l’Italia deve tornare a celebrare.

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