Pesano poco, costano poco, eppure rappresentano uno dei business più attraenti per il futuro del mercato digitale. Si tratta delle apps, le applicazioni per smartphone e tablet. Secondo uno studio della Forrester Research, entro il 2015, il giro d’affari collegato alle apps supererà i 27 miliardi di euro. Diversi i brand in lotta: ne sono esempi l’Apple Store,  il Google Android Market, il Microsoft Apps Marketplace, il BlackBerry App Place, l’HP Palm App Catalog, solo per citarne alcuni. Solo per la piattaforma iOS, fra iPad, iPod Touch e iPhone, si contano oltre 350mila applicazioni.

Nel 2010 il mercato delle apps, a livello globale, ha generato 1,2 miliardi di euro. Fra quattro anni si stima che verrà superato di oltre 20 volte. Smartphone e tablet penetreranno capillarmente nel mercato, aumentando la richiesta di apps. Ve ne sono davvero per tutte le esigenze (di lavoro, di studio, per la casa o la salute) e per il tempo libero (viaggi e hobby), con una proliferazione di informazioni mai sperimentata prima.

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Uno slancio ulteriore arriverà anche dalla ricerca tecnologica: in primis perl’adozione da parte dei dispositivi della Near Field Communication, la tecnologia che permette i pagamenti via smartphone, semplicemente avvicinando il telefono a un POS dedicato (già supportata da alcuni modelli in commercio, potrebbe arrivare sul prossimo iPhone5) con le applicazioni a corredo.

In futuro le applicazioni per tavolette e affini rappresenteranno circa il 22% del totale venduto, più o meno 6 miliardi di euro, e saranno in continuo aggiornamento, per un mondo sempre più rapido e tecnologico, a portata di cellulare.

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Francesca Miglioli

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  • Lazza ha detto:

    Per un mondo sempre più dominato dal software proprietario. La cosa peggiore è che ci sono davvero persone che le acquistano!