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Farm Cultural Park, il progetto che ha fatto rivivere la città di Favara

C’è una città della Sicilia che, grazie alla felice intuizione di una coppia di professionisti, oggi è conosciuta dagli amanti dell’arte contemporanea di tutto il mondo: loro sono Florinda Saieva e Antonio Bartoli e la città è Favara, 32.000 abitanti in provincia di Agrigento. Florinda e Andrea hanno trasformato Favara – che, nonostante la vicinanza alla Valle dei Templi, era esclusa da tutti gli itinerari turistici – da città senza prospettive di sviluppo a località turistica che attrae visitatori da tutto il mondo e dà lavoro ai residenti.

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Florinda, avvocato, e Andrea, notaio a Riesi (Caltanissetta), sono nati e cresciuti in Sicilia, ma hanno deciso di non lamentarsi di ciò che non va e di diventare essi stessi protagonisti del cambiamento. Il loro piccolo miracolo nasce nel 2010, si chiama “Farm Cultural Park” e si trova nel centro storico di Favara: è un luogo incantato, quasi magico, fatto di sette cortili, tutti collegati tra loro e circondati da palazzi bianchi, che nascondono giardini di ispirazione araba. Il bianco delle case contrasta con le coloratissime opere d’arte che fuoriescono da facciate, finestre e balconi.

La programmazione artistico-culturale è da non credere: mostre temporanee e non, incontri con artisti e creativi di tutto il mondo, workshop per adulti e bambini, presentazioni di libri, concorsi di architettura, serate musicali e performaces di ogni tipo. Il FCP è uno spazio gratuito e aperto a tutti – non solo ad artisti o addetti ai lavori – dove si possono assaggiare anche vini e prodotti tipici e comprare oggetti d’arte e di design, vintage e libri.

Dopo l’acquisto e la ristrutturazione di alcune vecchie case, Andrea e Floriana hanno chiamato a Favara i primi gruppi di architetti e di giovani artisti, che hanno cominciato a rianimare il centro storico. Grazie alla presenza costante di opere, mostre ed eventi culturali, artisti internazionali e manager di grandi aziende estere hanno comprato casa a Favara e, insieme a loro, sono arrivati i primi turisti. La domanda, si sa, genera l’offerta e così in soli tre anni sono nati nuovi hotel, ristoranti, B&B e negozi, sono ritornati i bar nella piazza principale del paese ed ha riaperto al pubblico anche l’antico castello.

Grandi appassionati di arte contemporanea, Andrea e Florinda hanno viaggiato per anni tra Londra, New York e Parigi per visitare mostre e incontrare giovani artisti ed hanno creato il FCP tutto da soli, senza soldi pubblici. “Eravamo stanchi di dover sempre andare a New York o Londra per vedere qualcosa di interessante”, ha dichiarato Andrea alla stampa inglese.Cercavamo un modo per trasformare e migliorare il posto in cui viviamo, per noi stessi e per le nostre figlie. In Italia, nessuno fa nulla se non arrivano soldi pubblici. Ma se ci limitiamo ad aspettare e criticare, che differenza c’è fra noi e le persone che critichiamo?”

La svolta decisiva è arrivata nel 2005, quando è nata la loro prima figlia: “Quando è nata Carla abbiamo pensato se non fosse giusto spostarci in una città europea, per dare a lei un contesto con possibilità maggiori. Alla fine abbiamo deciso di costruire il nostro presente e futuro vicini, tutti i giorni, nella nostra terra, senza lamentarci e piangerci addosso, ma con la voglia far crescere il nostro contesto”. Il Farm Cultural Park è “un’istituzione culturale privata, impegnata in un progetto di utilità sociale e sviluppo sostenibile: dare alla città di Favara e ai territori limitrofi una nuova identità, connessa alla sperimentazione di nuovi modi di pensare, abitare e vivere”.

La realizzazione di questo sogno ha avuto ricadute positive sull’intera comunità di Favara ed è andato oltre qualsiasi aspettativa.“Stavo accarezzando l’idea di acquistare un immobile a Riesi, nel luogo in cui sono titolare di sede notarile”, ha raccontato Antonio, “quando due amici architetti mi portarono nel centro storico di Favara. Il centro storico si è rivelato una grande opportunità per osare di pensare un progetto più grande di me. A giugno del 2010 apre i battenti Farm Cultural Park, il progetto di una vita, il primo Parco Culturale e Turistico italiano, a Favara, a 6 km dalla Valle dei Templi di Agrigento, dove poter godere l’architettura del borgo siciliano e la contemporaneità di quanto in esso contenuto”.

Grazie all’intuizione di Antonio e Floriana, oggi Favara – all’insegna dello slogan “Enjoy contemporary Sicily” –  è più vitale che mai, tanto da essere stata collocata al sesto posto al mondo, tra le dieci mete turistiche imperdibili da chi ama l’arte contemporanea – preceduta solo da Firenze, Parigi, Bilbao, le isole greche e New York. La loro decisione di non trasferirsi all’estero e restare in Sicilia per trasformare Favara in una mostra d’arte a cielo aperto e restituire alle loro due figlie “un piccolo pezzo di mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto”, è stata vincente.

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