E’ passata una settimana da quando sono arrivata a Lisbona. E’ una continua scoperta perché fino adesso la conoscevo solo attraverso i racconti e le foto di chi ci era stato. Mi attrae da sempre e prima di trasferirmi qui, ho curiosato tra qualche blog di viaggio ma senza approfondire più di tanto perché volevo concedermi la sorpresa di esplorarla vivendola di persona.

Venerdì sera, dopo il lavoro, una collega mi ha proposto di fare due passi “in città”. Abbiamo camminato per più di due ore dentro il cuore pulsante di Lisbona. Visitarla con una persona del posto poi, non ha davvero prezzo. Con dieci euro a testa abbiamo cenato lungo il fiume Tago, sedute ai tavolini all’aperto di uno dei chioschi tipici.

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Il paesaggio cambiava continuamente, bastava svoltare un angolo per passare dai vicoli caratteristici e silenziosi a piazze addobbate per il Natale piene di gente. Lavorando a tempo pieno ho aspettato tutta la settimana prima di visitare un pò la città e questa è una delle cose che mi piacciono quando viaggio. Dedicare il tempo per assaporare tutto lentamente.

Rifletto nuovamente sulla differenza tra viaggiatore e turista. Il turista cerca di vedere tutto nel minor tempo possibile per cui anche il modo di spostarsi diventa più veloce e meno attento ai costi. In viaggio tutto viene percepito diversamente e c’è una grande attenzione al tempo e ai costi.

Ieri ho viaggiato su un bus locale che ho atteso più di mezz’ora sia all’andata che al ritorno e ci sono volute ben quindici fermate per arrivare a destinazione. Il bus era stipato ma alle cuffiette ho preferito le voci delle persone, cercando di captare le varie conversazioni per capire se riuscivo ad afferrare qualche parola. Un signore anziano poi ha chiesto a me se eravamo sul bus giusto e mi sono sentita molto fiera di me quando sono riuscita a capirlo e a confermargli che lo era.

Ecco le prime sette cose che mi vengono in mente pensando alla mia prima settimana a Lisbona:

1) Il ponte 25 de Abril: mi piace il suo nome, è immenso e bellissimo da ogni punto lo si guardi, con la luce del giorno e illuminato di notte. L’ho attraversato in auto e in treno e regala la vista mozzafiato sul fiume Tago e sull’imponente Cristo Rei che con le sue braccia allargate trasmette una grande pace.

2) Fabrica da Nata: passeggiando lungo la bellissima Praça dos Restauradores, si trova questa pasticceria dove creano continuamente la famosa Pastel de nata, un pasticcino tipico. Si possono acquistare appena sfornate ma prima di entrare, soffermatevi ad osservare la vetrina. Un pasticcere crea davanti ai passanti queste delizie con una maestria unica.

3) Latte vegetale: si trova nei supermercati ma in quasi nessuna caffetteria locale.
Curioso davvero considerata la grande affluenza di turisti e la crescente richiesta di prodotti vegetali.
Anche questo vuol dire adattarsi senza pretendere di mantenere le stesse abitudini che abbiamo quando siamo a casa e sinceramente non mi pesa. Come ho risolto? La prima volta ho ceduto al richiamo del primo Starbucks apparso magicamente in uno dei punti più turistici.
Il mio cappuccino di soia “small” mi è costato più della spesa del mio primo giorno al supermercato sotto casa per cui per tutta la settimana ho viaggiato con il mio comodissimo termos nello zaino, gustando il mio caffè latte vegetale ovunque mi trovassi.

4) Trasporti pubblici: per chi ha intenzione di rimanere a Lisbona un pò più a lungo, c’è una tessera mensile che da diritto a tutti i trasporti pubblici al costo di 40 Euro. Per abilitarla bisogna recarsi nei ticket office all’interno delle stazioni, compilare un modulo, allegare la foto tessera ed aspettare circa 3 giorni per l’emissione mentre alcune stazioni la consegnano in 24 ore.
Se acquistate un biglietto per uno dei mezzi pubblici ricordatevi di tenerlo perchè grazie all’opzione “zapping” può essere ricaricato dalle apposite casse automatiche con vari importi e riutilizzato, ricordandosi di convalidarlo prima di salire a bordo.

5) Riscaldamenti e prezzi delle case: queste sono due delle prime cose che ho realizzato arrivando qui.
Il clima è sicuramente mite ma molto variabile per cui bisogna considerare questo aspetto se siete freddolosi.
Il mio appartamento è confortevole e nella mia stanza c’è una stufetta elettrica ma in cucina e in bagno non c’è il riscaldamento.
Ho scoperto che, anche se il costo della vita qui è abbastanza basso, c’è stato un incremento del prezzo degli affitti e, avere il riscaldamento viene considerato un optional che incide parecchio.

6) Persone anziane sui mezzi: i mezzi pubblici sono davvero stipati nelle ore di punta e spesso si viene spinti letteralmente dall’enormità di persone che cercano di entrare prima che le porte si chiudano.
I primi giorni mi sono presa qualche insulto dalle persone dietro di me perchè avrei dovuto spingere a mia volta, cosa inaccettabile per me e peggio ancora quando davanti a me c’era una persona anziana.
La sorpresa? La maggior parte delle sorridenti nonnine che ho incontrato si sono fatte largo a spintoni e gomitate, compreso verso la sottoscritta e salgono e scendono dai mezzi con un’agilità invidiabile.
Le persone qui sono comunque molto gentili e devo dire che ho visto hanno un’attenzione particolare verso gli anziani ma la loro determinazione mi ha fatto riflettere e sorridere spesso.

7) Una parola nuova: “Chá” – Tè
Alcune parole nella lingua portoghese sono simili all’italiano e, anche se sono ancora in alto mare a volte riesco a comprendere un pò almeno il contesto (in fondo si inizia così no?). A questa parola non ci sarei mai arrivata ma mi è rimasta subito in mente, mi piace molto il suo suono oltre al fatto che il tè è una delle cose che amo di più.

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Sara Capurso

Sara Capurso

Mi chiamo Sara, amo leggere, scrivere, meditare, viaggiare. Sono coach di Theta Healing, una tecnica che insegna come utilizzare la nostra naturale intuitività attraverso le nostre onde cerebrali che possono modificare le nostre convinzioni. Seguimi su BuoneNotizie.it, dove ti racconto come ho fatto a cambiare la mia vita, e come anche tu puoi cambiare la tua!

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