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The Big Bang Theory: cos’ha davvero in comune la serie tv con i veri nerd?

Leonard: Sheldon ti rendi conto che stai per chiedere a Howard di scegliere tra il sesso e Halo? Sheldon: No, sto per chiedergli di scegliere tra il sesso e Halo 3! Da quel che so, il sesso non ha avuto aggiornamenti con grafici ad alta definizione e armamenti potenziati!”

Ah, la saggezza infinita di Sheldon è ormai leggenda. La storia di questo genio infantile e capriccioso, con una lista infinita di manie e pregi, e del suo gruppo di amici leali e altrettanto geniali, è ormai un classico dei pomeriggi in streaming o in tv. Mentre Infinity cura la distribuzione esclusiva in Italia a partire dal 16 ottobre e mette a disposizione col suo servizio di video streaming on-demand gli episodi delle prime otto stagioni, diventa importante capire a cosa si deve il successo di questa serie così amata.

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Certo, l’ironia e le battute affilate fanno da padrone in dialoghi brillanti e a volte surreali, così come gli altrettanto brillanti e surreali personaggi non mancano di suscitare una certa tenerezza e un’empatia immediata. Gli episodi sono leggeri anche se popolati di termini come ‘positronio molecolare’, ‘diagramma di Venn’ e locuzioni analoghe. E anche le vicende sono incentrate sulle (dis)avventure della quotidianità.

Ma qual è il vero merito di The Big Bang Theory? Sono dei nerd ad animare la serie, non relegati a ruoli minori o a semplici parodie di sé stessi, ma veri protagonisti della loro vita e simboli di quella di tanti altri giovani. Ovviamente, affinché la trama scorra in maniera lieve, molti dei personaggi sono gonfiati nelle loro caratteristiche. Sheldon è fondamentalmente un bambino, con la sua passione smisurata per la fisica e i videogiochi, e le sue manie di ordine e di controllo. E’ un personaggio fragile e difficile, leale e senza la minima capacità sociale, e si scontra necessariamente con quella che diventerà per lui quasi una figura materna. Penny è l’anti-nerd per eccellenza: bella, popolare e per nulla portata per lo studio, si trova coinvolta in una relazione, quella con Leonard, che la porta vicina a Sheldon e agli altri due amici, ponendola di fronte a una realtà che le sembrava opposta a quella normale e che invece si rivela piena di affetto e condivisione. Leonard è il fulcro del cambiamento: un nerd che sembra sempre vergognarsi un po’ del suo mondo, ma che è goffo e imbranato e non può vivere al di fuori di esso.

Qualcosa di familiare? Il mondo di The Big Bang Theory, pur nella sua rappresentazione di carattere, è il mondo di tantissimi adolescenti e giovani nostrani. Indicati come Nerd o con il termine Geek, sono coloro per cui lo studio non è qualcosa di detestabile, gli schermi sono finestre non solo sul nostro ma su tantissimi mondi diversi, gli amici una famiglia a tutti gli effetti. Non cambia molto, alla fine. E anche Penny rappresenta la fetta crescente di persone che si sentono attratte non dalla superficialità di un’attraenza esteriore, ma da quell’insieme di capacità, conoscenze, persino paure che formano il cuore e il cervello di un soggetto. Penny entra nelle vite dei quattro amici quando si trasferisce sul loro stesso piano. E specularmente costringe prima Leonard, poi gli altri al suo seguito, a uscire dal loro guscio. Lontano dall’essere traumatica, questa esperienza segna l’inizio di un che di meraviglioso.

Staccandosi dallo schermo e dai calcoli, Sheldon e gli altri trovano un mondo fatto non solo di leggi fisiche, ma di calore umano e relazioni costruttive, pieno di opportunità da cogliere, persone da conoscere e da cui poter apprendere qualcosa, amori che rendano la vita un po’ più speciale. L’ingenuità che molti accompagnano alla figura dei nerd non è un vivere tra le nuvole, ma è ciò che permette la costruzione di amicizie e relazioni sincere. Per questo Penny stringe così tanto persino con il superintroverso Sheldon.

La lealtà è qualcosa che molti hanno perso, ed è una qualità rara e preziosa che viene amata, fuori dai pixel e dalle realtà virtuali. A volte sono persino gli altri a sentirsi intimiditi: e a questo punto anche un saluto è capace di innescare il principio di una bella amicizia. La vita reale e le passioni virtuali non si escludono a vicenda: nè un gruppo deve chiudersi in sè stesso, forte degli interessi comuni.

Punti di vista diversi sono sempre costruttivi e ci permettono di capire meglio non solo il mondo che ci circonda e di cui facciamo parte, ma anche noi stessi e ciò a cui teniamo davvero, ciò che ci rende felici quando lo schermo è spento.

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