Il design è in costate evoluzione e negli anni è cambiato moltissimo. Il merito va alla tecnologia, ma anche alle idee di designer creativi e di imprenditori intraprendenti. Per questi motivi, ha una storia alla spalle che merita di essere conosciuta, sia dagli amanti dell’arredamento che da coloro che operano in questo settore. A questo proposito, è stato creato un mini-film che si rivela un interessante documentario caratterizzato da dinamicità, foto attuali e immagini di altri tempi. Ma ecco tutto quello che dovreste sapere a riguardo.

Questo cortometraggio è stato creato per presentare Vitra, uno dei brand più conosciuti e famosi in tutto il mondo, che si presenta come un leader del settore dell’arredamento che ha saputo trasformare il design in una vera e propria forma d’arte. L’azienda è nata nel 1950, precisamente a Weil am Rhein in Germania, dalle idee di Wili Fehlbaum. Quest’ultimo è un commerciante che ha intrapreso la sua lunga e interessante carriera acquistando i diritti delle opere di George Nelson e di Charles e Ray Eames. Il fondatore di questo brand è riuscito ad identificare quelle opere che sarebbero diventate parte della storia dell’architettura e del design e, da quel momento, è stato in grado di creare un’azienda capace di trasformare i pezzi d’arredamento in vere e proprie opere d’arte. Lo stile aziendale è il protagonista di un museo dedicato al marchio e, adesso, anche di un insolito mini-film/documentario.

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Il cortometraggio del quale stiamo parlando mostra un ricco e vivace slide-show per gran parte della sua durata, in grado di catturare l’attenzione dello spettatore e di raccontargli tutto quello che deve sapere sulla storia del design del brand. Infatti, durante la visione, appariranno numerosi capolavori firmati dall’azienda, come ad esempio la “Plastic Side Chair” e la “Lounge Chair”, realizzate dagli artisti, designer e progettisti Charles e Ray Eames. Guardando questo mini-film è facile rendersi conto che non si tratta di semplici sedie, poltrone o altri articoli d’arredamento: ogni pezzo firmato da Vitra (qualche esempio in questo sito di prodotti d’arredo) ha una particolare forma, interessanti colori e stupefacenti dettagli che consentono di guardare oltre l’arredamento. Ogni prodotto permette di intuire la sua storia e di godere di un design praticamente introvabile.

Questo mini-film consente di capire come le abitazioni possono diventare moderne e acquisire una particolare classe anche grazie ad un solo oggetto in grado di donare un grande valore aggiunto all’intero ambiente. Oltre ai capolavori che mescolano il meglio del design e dell’arte, il documentario permette allo spettatore di fare un salto nel passato e di rivivere la storia di questa azienda. Ogni immagine è ben scelta e aiuta a scoprire come e da cosa nasce una realtà aziendale così speciale e anche come è stata capace di acquisire fin da subito una notevole autorevolezza nel settore. Il filmato è caratterizzato da ironia, velocità e dettagli che aiutano a percepire e inquadrare la personalità di questa azienda, dei suoi fondatori e di tutti coloro che lavorano al suo interno. Ovviamente, fa intuire anche l’eleganza e tutti i punti di forza che valorizzano ogni prodotto firmato da Vitra.

Il documentario non ha un titolo particolare, ma si chiama semplicemente “A film about Vitra” ed è proprio questo quello che offre dall’inizio alla fine. Fa sorridere e suscita interesse in quanto, oltre a mostrare le foto e le immagini dal passato, ci permette anche di ascoltare le opinioni di personaggi come Antonio Citterio e Alberto Meda, che parlano della manifattura tedesca con una grande ironia. In poche parole, il mini-film è efficace, interessante e coinvolgente: in soli cinque minuti riesce a raccontare allo spettatore tutto quello che dovrebbe sapere su Vitra e sul design dell’azienda, senza annoiarlo e anche facendo in modo che non si distragga. L’unico “difetto” del video è la lingua ma, anche se è in inglese e non tutti lo comprendono, c’è da dire che, in questo caso, le immagini utilizzate valgono davvero molto di più di mille parole.

 

 

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