3 maggio, Giornata Mondiale della Libertà di Stampa: l’appuntamento con il giornalismo costruttivo in Italia.

La Giornata Internazionale della Libertà di Stampa del 3 maggio quest’anno coincide con la Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva. L’obiettivo principale dell’iniziativa è comunicare le notizie in maniera corretta e utile per chi legge, e, soprattutto, senza allarmismi. BuoneNotizie.it è fra i partner dell’evento.

Ma perché questa manifestazione è organizzata proprio durante la Giornata Internazionale della Libertà di Stampa? E cosa vuol dire “informazione costruttiva”? Cerchiamo di rispondere a queste due domande.

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Due eventi, un’unica data

È una data non casuale quella di maggio, perché i due termini – libertà di stampa e giornalismo costruttivo – sono legati tra di loro. Infatti, da una parte l’evento vuole ribadire l’importanza della libertà di parola e del diritto di informazione; dall’altra, vuole far comprendere che con la libertà di stampa si può fare informazione senza polemiche e conflitti. È qui che entra in gioco il giornalismo costruttivo, che va oltre quello tradizionale. Vediamo perché.

I limiti del giornalismo tradizionale

La libertà di stampa è davvero l’unico ingrediente necessario per un buon giornalismo? Per capirlo, analizziamo il giornalismo tradizionale e i suoi effetti. L’informazione diffusa dalla maggior parte dei mass media parte dai problemi senza, però, spingersi oltre. In più, li ingigantisce. Questo meccanismo genera malessere. La conferma deriva da più ricerche. Come lo studio di Massimo Biondi e Angela Iannitelli, che indica i mass media come la terza causa di malessere. In particolare, questo accade per l’infodemia, cioè l’esposizione eccessiva alle notizie generalmente cattive e, spesso, false, che generano così confusione nel lettore.

Il Digital News Report del 2020 evidenzia un calo della fiducia dei lettori nei giornali. Questo dato fa riflettere perché è il livello più basso di fiducia registrato da quando il Reuters Insitute – che ha condotto la ricerca – ha monitorato i dati. Confrontando questi risultati con quelli del report del 2019, solo il 38% dei soggetti intervistati nel 2020 ha affermato di fidarsi delle notizie.

A tutto questo si aggiunge una ricerca realizzata da BuoneNotizie.it insieme all’Università Cattolica di Milano. Da qui scopriamo che l’ansia provocata dai mass media costa fino a 200 euro pro-capite al Sistema Sanitario Nazionale.

Pur di attirare l’attenzione, quindi, l’informazione è diventata troppo spettacolarizzata. Questo, a sua volta, porta il lettore a non informarsi più. Possibile, però, che sia solo questo l’unico modo di manifestare la libertà di stampa?

La vignetta creata da Nicola Brusco per BuoneNotizie.it nel 2005 in occasione dell’uscita del 1° numero cartaceo di “BuoneNotizie – l’altra attualità” in vendita nelle edicole.

I vantaggi dell’informazione costruttiva per un’autentica libertà di stampa

Per rispondere a questa domanda proviamo a capire il giornalismo costruttivo. Questo nuovo approccio considera i problemi senza, però, enfatizzarli. Infatti, il suo obiettivo non è quello di spettacolarizzare la notizia, ma di far leva sulle soluzioni. Per fare questo, utilizza la psicologia positiva e il problem solving (cioè la risoluzione dei problemi).

L’obiettivo è quello di dare risposte ai problemi della società, senza calcare inutilmente la mano su dettagli di nessuna utilità. In poche parole, il giornalismo costruttivo critica ciò che non va, ma al contempo mostra le soluzioni a questo problema.

A differenza del giornalismo tradizionale, l’informazione costruttiva offre una prospettiva più ampia. Questo perché colloca il fatto raccontato nel suo quadro generale e più completo. Infatti, così come affermato dal sito del Constructive Institute – il centro del giornalismo costruttivo dell’Università di Aarhus in Danimarca – l’approccio costruttivo non si limita a raccontare la buona notizia ““bella e carina”, né le notizie positive o morbide che ignorano i problemi. Si tratta di “giornalismo a due occhi”, un rapporto equilibrato sia sul bene che sul male nella società“.

Inoltre, mentre il giornalismo tradizionale si sofferma sulle 5W (Who, What, Where, When, Why – ovvero chi, come, dove, quando e perché), il giornalismo costruttivo aggiunge una sesta W: “What Now”, che corrisponde a “Cosa accade adesso?”, cioè una domanda orientata al futuro e a ciò che si può fare per risolvere un problema.

Si tratta di un approccio già usato da molte testate giornalistiche di successo, come New York Times, The Economist, Huffington Post, The Guardian, tra le altre. E che si vuole diffondere ancora di più in Italia, tramite l’evento del 3 maggio.

Il programma della giornata

Si potrà partecipare alla diretta della giornata a partire dalle 10 e fino alle 16. Nel corso della mattinata porteranno le loro esperienze i protagonisti dell’informazione costruttiva in Italia. Tra gli altri ci saremo anche noi di BuoneNotizie.it.

Sarà possibile seguire l’evento sulla pagina ufficiale dell’evento, mentre la diretta streaming sarà trasmessa sulla pagina Facebook di Mezzopieno News, dove si potranno inviare le proprie domande sul tema. Per almeno una giornata, le redazioni di tutta Italia si impegnano a scrivere notizie e storie costruttive per mostrare la loro utilità pratica rispetto a quelle tradizionali.

Un modo per conoscere meglio il mondo dell’informazione e per capire quanto sia importante informarsi senza allarmismi, all’interno della cornice della Giornata Internazionale della Libertà di Stampa.

Questo articolo è stato scritto per la Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva 2021.

(Nella foto in alto: uno scatto che ritrae un momento di distensione durante una manifestazione. Un esempio di come si possa raccontare l’attualità anche attraverso immagini meno ansiogene e più costruttive)

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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