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Scoperta anti ictus

Grazie a un gruppo di ricercatori italiani si apre la speranza di riuscire a riparare le lesioni del cervello e del midollo spinale, facendo in modo che le cellule nervose ricomincino a connettersi tra loro con la stessa plasticità con cui lo facevano quando l’individuo era giovanissimo. Il punto di partenza della ricerca è stata la constatazione che negli animali molto giovani le connessioni tra le cellule nervose (neuroni) della corteccia visuale avvengono per la maggior parte durante un periodo molto breve, chiamato «periodo critico». Dopo questo periodo, il cervello comincia ad assumere l’organizzazione definitiva. A cristallizzare il cervello in questa particolare fase dello sviluppo sono alcune molecole che vanno ad occupare gli spazi liberi tra un neurone e l’altro. I neuroni perdono la libertà di creare nuovi collegamenti tra di loro. «Ci siamo accorti – ha detto il professor Pizzorusso – che rimuovendo queste molecole si riesce ad aumentare la plasticità del cervello adulto». I ricercatori sono riusciti a cambiare le cose «sciogliendo la colla» che immobilizzava i neuroni con un enzima chiamato condroitinasi. Quest’ultimo ha liberato le cellule nervose, che hanno ricominciato così a stabilire nuove connessioni.

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