Salute & Benessere

Una macchina antidolore, inganna il cervello

di 24 Febbraio 2004No Comments

E’ quanto fa una macchina capace di ingannare il cervello, distraendolo dai messaggi di dolore e inviando informazioni che, al contrario, tutto funziona bene nell’organismo. Terminera’ fra pochi mesi la sperimentazione di questo strumento capace di fare passare i dolori, anche quelli cronici, nei malati per i quali tante terapie farmacologiche sono state inutili. Ideata e costruita al Policlinico di Tor Vergata a Roma dove sono serviti due anni di lavoro, lo strumento e’ ora nelle ultime fasi di uso sperimentale e fra sei mesi (dopo due anni circa di utilizzo nello stesso Policlinico) saranno pubblicati i risultati che i ricercatori definiscono entusiasmanti.
Nel 70-80% dei casi osservati il dolore scompare, anche durante lo stesso trattamento. Grande come un computer la macchina puo’ essere anche utilizzata da un paziente in modo autonomo. Cinque elettrodi posizionati sulla pelle a seconda del dolore di cui si soffre e parte la scarica di messaggi. Nessuna sensazione sgradevole o dolore, solo un formicolio, assicurano i pazienti e il dolore scompare. Dopo una decina di sedute, alle quali possono essere abbinate altre cure a seconda della gravita’ del dolore, la sofferenza, nella grande maggioranza dei casi, viene eliminato definitivamente.
Oggi al Policlinico di Tor Vergata questo uso sperimentale viene fornito al costo di un ticket di 13 euro, ha spiegato il direttore generale del Policlinico, Enrico Bollero. La tecnica, definita Scrambler Therapy (il significato di Scrambler e’ di rimescolare le informazioni) nasce delle teorie della cibernetica e consente di ingannare il sistema nervoso cronicamente sollecitato dai sintomi di dolore.
In sostanza non viene bloccato il dolore ma sostituito da un altro messaggio nel quale non compare piu’ l’informazione della sofferenza. Il professore Alessandro Sabato, referente per il Policlinico delle emergenze, urgenze e terapie intensive, oltre che coordinatore dello studio, ha spiegato che entro sei mesi saranno disponibili i dati completi sull’utilizzo di questo apparecchio sui pazienti che soffrono dolori legati al sistema nervoso centrale e periferico. A questa sperimentazione si aggiunge un’altra esperienza a Frosinone condotta da una associazione: ad un gruppo di malati oncologici e’ stata fornita la macchina per alleviare il dolore legato alla loro malattia.
Ma l’obiettivo dello studio del Policlinico (che ambisce a divenire un centro di riferimento regionale nelle terapie contro il dolore), ha aggiunto il ricercatore Antonio Gatti, e’ quello di aggiungere il dolore ai parametri vitali: pressione arteriosa, temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratorio. In sostanza di cambiare nel profondo la pratica e la cultura medica che fino ad oggi non ha messo la sofferenza al centro delle preoccupazioni dei medici. La risposta arriva anche da alcune regioni: nel Lazio, ha spiegato Domenico Gramazio, direttore dell’agenzia sanitaria del Lazio, i posti a fine anno negli hospice arriveranno a 650.

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Manila Antinori

Manila Antinori

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