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Nuove tecniche non invasive per le operazioni al cuore

Assenza di cicatrici, riduzione della degenza dei pazienti a soli due giorni (con conseguente diminuzione dei costi per la Pubblica Sanità), assenza di terapia intensiva nella maggior parte dei casi e riduzione del periodo di convalescenza. Sono i vantaggi delle procedure interventistiche per risolvere i problemi cardiaci congeniti soprattutto nei neonati, al centro della presentazione del Quinto International workshop on Interventional Pediatric Cardiology, che si terrà dal 31 marzo al 2 aprile a San Donato Milanese.
L’appuntamento, coordinato da Mario Carminati, Direttore della Cardiologia Pediatrica del Policlinico San Donato, ha lo scopo di illustrare quelle metodiche, eseguite con tecnica percutanea, cioè senza aprire il torace ed evitando la circolazione extracorporea, in grado di sostituire la tradizionale cardiochirurgia per la risoluzione di varie patologie cardiovascolari congenite, sia nel bambino che nell’adulto.
Il Policlinico San Donato ha effettuato lo scorso anno 400 procedure interventistiche per correzione di cardiopatie, ponendosi come centro di riferimento nazionale ed europeo. L’obiettivo del workshop è infatti di diffondere la cultura di questo tipo di intervento, anche perché le eventuali complicanze (alterazioni del ritmo, dislocazione del dispositivo) sono immediate e subito risolvibili.

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