Una foglia formata da dodici stelle bianche che si stagliano su un fondo verde brillante: è l’Euro-leaf, il marchio dell’Unione Europea che, dal primo di luglio, rende più sicuri i prodotti comunitari di origine biologica, permettendo a tutti i consumatori scelte più consapevoli relativamente all’origine degli alimenti prescelti. Un risultato importante non solo per gli Stati dell’Unione, ma anche per la nostra agricoltura: in Italia, sono circa 45mila le imprese agricole biologiche, un dato che porta la nostra nazione ad essere in cima alla classifica comunitaria per questo settore.

L’Euro-leaf, secondo il Regolamento CE n.271/2010 del 24 marzo 2010, dovrà essere una delle indicazioni obbligatorie da apporre sulle confezioni dei prodotti che si riferiscono al mercato biologico, dato che “l’uso facoltativo del logo comunitario” non era più rispondente né alle aspettative degli operatori del settore né a quelle dei consumatori, due categorie che, da sempre, chiedono maggiori tutele e trasparenza.  

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La presenza dell’Euro-leaf permetterà di garantire che i prodotti che si stanno per acquistare siano stati realizzati seguendo le rigide normative europee. Tra queste, quella relativa agli ingredienti:  un prodotto biologico può essere definito tale se almeno il 95% dei suoi componenti è di origine biologica. Continuerà a sussistere, inoltre, il divieto per l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM).  Per ora il logo sarà obbligatorio solo per i prodotti di origine comunitaria, ma potrà essere apposto anche sugli alimenti importati che rispettino gli standard europei.

La definizione del logo è stata affidata ad un concorso che ha coinvolto gli istituti d’arte e di design degli Stati europei: la scelta della Commissione ha identificato nell’opera dello studente tedesco Dusan Milenkovic, il disegno vincitore.     

Il mercato del biologico, secondo un’analisi di Coldiretti/Swg, è uno dei settori che ha registrato un trend crescente nel corso del 2009, con un aumento del 7%, riferito agli acquisti familiari di questa tipologia di prodotti  e un giro di affari di circa 3 miliardi di euro all’anno. Ora Coldiretti auspica al più presto la nascita del marchio biologico italiano, che tutelerà ulteriormente i prodotti della nostra terra.

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Isabella Berardi

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No Comments

  • Elisabetta Furlan ha detto:

    Ancora un passo avanti per chi ha a cuore la salute propria e altrui e la Salute del Pianeta Azzurro!
    Ora occorre che ognuno faccia la sua parte, continuando o cominciando a rispettare se stesso, gli altri e la Terra: meglio comperare meno prodotti sani, che non di più, potenzialmente dannosi.
    Non dimentichiamo il potere che il singolo esercita, con le sue scelte costanti e quotidiane.
    Il singolo non è impotente. Semplicemente non conosce, di solito molte persone che gli somiglino nelle scelte che fa.
    Ma…se l’Unione Europea lavora e punta concretamente sul biologico, non possiamo proprio credere di essere degli utopisti senza speranza.