Ci sarà posto anche per materie come la bioetica e lo studio delle diversità etniche nel nuovo master universitario dedicato ai medici di famiglia: una professione che non richiede solamente dedizione, grande capacità di ascolto ed attenzione, ma anche una formazione continua per affrontare i cambiamenti della società contemporanea. La proposta arriva dall’Università Campus Bio-Medico di Roma e dal Centro di Formazione Regionale per la Medicina Generale. Il progetto-pilota, la prima iniziativa del genere in Italia, gode anche della collaborazione della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). 

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L’iniziativa, presentata pochi giorni fa a Montecitorio, ha ricevuto anche il plauso del Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che ha definito l’iniziativa “importante”, ribadendo che sia “probabile ed auspicabile che altre Università seguano l’esempio”.

Il corso di studi sarà articolato in 15 moduli specialisti e uno di indirizzo, a cui farà seguito un periodo di tirocinio in un ambito specialistico a scelta. Tra gli argomenti che saranno affrontati ci saranno nozioni sul rischio di pandemie, fenomeno particolarmente diffuso nella nostra società globale, sulle malattie respiratorie anche dovute ad allergie ed inquinamento, sull’educazione nutrizionale, con particolare interesse ai problemi di bulimia ed anoressia. Saranno trattati anche temi come la corretta gestione dei pazienti più anziani, la prevenzione e le cure palliative. Nuove conoscenze, quindi, che adegueranno ancora di più il ruolo alla società che cambia.

Il master di II livello in Medicina Generale permette anche di portare la professione di medico di famiglia al pari con gli standard europei, dato che in molti altri paesi dell’UE, la formazione del medico di base è proprio affidata alle istituzioni universitarie: in Italia, invece, fino ad ora, l’abilitazione era data dalla frequenza ad un corso triennale gestito delle Regioni. Sarà ora possibile proseguire la propria formazione aggiungendo 2 anni di master, che permetterà ai neo-medici di ottenere un riconoscimento universitario per i loro studi.

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Isabella Berardi

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