Dividersi tra lavoro, asilo, spesa, compleanni dei bambini e dover essere eccellenti in ogni settore: questa è la vita quotidiana per milioni di donne in Italia, oltre che nel mondo. Come riuscire a conciliare lavoro e famiglia senza impazzire? L’abbiamo chiesto a Shira Offer, sociologa specializzata in dinamiche familiari e docente universitaria, che ha recentemente pubblicato, con Barbara Schneider, un’altra ricercatrice, uno studio sul tema del multitasking, cioè lo svolgimento di più funzioni nello stesso momento per ottimizzare i tempi ed essere più produttivi. I consigli sono legati all’importante ruolo svolto dai papà

Mamme multitasking, ovvero donne che ogni giorno riescono a mantenere in equilibrio il difficile rapporto lavoro-famiglia. Dalle analisi contenute nella ricerca, il cui focus sono proprio le attività che coinvolgono i genitori lavoratori e lo stato d’animo che si genera dall’essere attivi a 360°, l’essere multitask produrrebbe un notevole stress nelle mamme lavoratrici, sottoposte ad un maggiore giudizio da parte degli esterni, come i datori di lavoro per esempio. Questi livelli di stress si registrano in modo minore, invece, quando è il padre a doversi destreggiare tra famiglia e lavoro.

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Abbiamo chiesto a Shira Offer,  come sia possibile uscire da questa situazione ”credo davvero che la chiave del  benessere per le mamme lavoratrici si trovi nel comportamento dei padri ci dice la ricercatrice ”che hanno bisogno di essere più coinvolti nei lavori di casa e con i loro figli”. La buona notizia è che questo trend è aumentato notevolmente negli ultimi tre decenni, ci spiega la Offer, “ma questa tendenza deve continuare, in quanto solleverà le mamme lavoratrici dal senso di stress e contribuirà anche ad un maggiore benessere per i padri”.

Obiettivi di certo non facili da raggiungere, anche a causa, ci spiega la ricercatrice, dell’enorme diffusione delle nuove tecnologie, come l’uso degli smarthone, che ci rendono reperibili 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Ciò ha notevolmente contribuito alla confusione dei confini tra lavoro e casa” dice la Offer “e ha portato ad un maggior senso del conflitto lavoro-famiglia.

Anche i datori di lavoro potrebbero svolgere un ruolo significativo “attraverso politiche che diano una maggiore flessibilità e controllo sulla programmazione delle attività”, anche perché, come ci spiega la Offer, “i lavoratori sottoposti a minor livelli di stress sono in genere più efficienti”.

Con ulteriori consigli per i papà: imparare più spesso a “spegnere cellulari e computer una volta usciti dall’ ufficio, o limitare la quantità di lavoro che viene portato a casa, in modo prestare più attenzione ai figli e al coniuge nelle ore serali e nei fine settimana”. L’obiettivo, sottolinea la Offer “è di avviare un processo che possa cambiare preferenze personali e priorità, per raggiungere norme più egualitarie per quanto riguarda i ruoli genitoriali di padri e madri che lavorano”.

Lo studio è stata pubblicato sul numero di dicembre dell’American Sociological Review.

Per approfondire:

Mamme e imprenditrici: un binomio sempre più possibile   
Essere buoni genitori: saper ridere con i propri piccoli  

 

 

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Isabella Berardi

Isabella Berardi

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No Comments

  • Manuela ha detto:

    Ok. Ma purtroppo non sempre il padre c’è .. quindi per le mamme separate con due figli, casa, lavoro e tutto da gestire sole ?

    Grazie !!