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31 maggio: Giornata mondiale contro il tabacco

Nel rispetto dello spirito delle azioni messe in atto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare le persone sui rischi del fumo (azioni chiamate “WHO Tobacco Free Initiatives”), torna anche quest’anno la Giornata mondiale contro il tabacco. “Le interferenze dell’industria del tabacco” è il titolo dell’edizione 2012, che sarà particolarmente importante e significativa.

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Il titolo “Le interferenze dell’industria del tabacco” è stato scelto perché è fortemente sentito il bisogno di denunciare e contrastare i sempre più aggressivi tentativi dell’industria del tabacco di screditare i risultati della Convenzione quadro dell’OMS (WHO FCTC), che mette in guardia dai rischi del fumo e denuncia il grave pericolo che il tabacco rappresenta per la salute pubblica.

La presa di posizione dell’OMS è davvero forte: quest’anno, per Giornata mondiale contro il tabacco 2012, l’OMS ha scelto di contrastare apertamente l’industria del tabacco e denunciare i suoi numerosi tentativi di influenzare le politiche dei paesi ad essa sfavorevoli.

Come si legge in una nota diffusa dall’OMS: “L’industria del tabacco ha utilizzato il suo potere economico, lobbistico, la commercializzazione di macchinari e la manipolazione dei media per screditare la ricerca scientifica e per influenzare le decisioni governative finalizzate perpetrare la vendita e la distribuzione del proprio prodotto“. Per esempio, nel tentativo di dimezzare il numero delle avvertenze per la salute pubblica stampate sui pacchetti di sigarette, l’industria del tabacco ha recentemente iniziato una serie di battaglie legali contro i governi nazionali (appellandosi a trattati d’investimento bilaterali), sostenendo che tali avvertenze urtano i tentativi delle compagnie di disporre liberamente dei loro marchi, legalmente registrati.

Eppure, i risultati positivi nelle lotta al fumo non mancano. L’11% della popolazione mondiale, infatti, vive oggi in società dove la legge bandisce il fumo dai luoghi pubblici e, grazie a questi interventi governativi, si è ridotto il numero di persone soggette a fumo passivo. L’OMS stima che il numero di fumatori passivi, infatti, sia notevolmente diminuito dal 2008 ad oggi: il numero di persone che non più esposte ai rischi del fumo passivo è passato dai 354 milioni nel 2008 ai 739 milioni del 2010.

Diverso è il discorso per i fumatori: smettere di fumare è cosa ben più difficile. Ma anche qui non mancano gli esempi positivi: in Emilia Romagna la LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) realizza dei corsi finalizzati alla disassuefazione dal tabagismo e, in due anni di attività, ha conseguito eccezionali risultati: l’85% delle persone che vi hanno partecipato, hanno smesso di fumare senza aver avuto ricadute. Non si tratta di sedute di psicoterapia, ma del percorso educativo di gruppo atto al raggiungimento della consapevolezza della pericolosità e dei danni causati dal fumo, al rinforzo delle risorse individuali e della volontà interiore rispetto all’obiettivo: smettere di fumare.

Il percorso riservato, invece, si avvicina a quello previsto per le dipendenze. Affrontare la dipendenza da nicotina insieme ad un gruppo di ascolto coordinato da psicologi e psicoterapeuti può aiutare a vincere il tabagismo una volta per tutte, con percentuali di successo assai superiori ai metodi comunemente utilizzati sino ad ora. La lotta globale contro il fumo non è ancora vinta, eppure la tendenza in tal senso è positiva e la sconfitta dell’industria del tabacco è sempre più vicina.

Forse è proprio per questo che più i paesi muovono passi per aderire alla Convenzione quadro dell’OMS, più gli sforzi delle industrie del tabacco di screditarne i risultati si fanno più massicci. In questo contesto, quindi, la Giornata mondiale contro il tabacco 2012, si afferma come una presa di posizione ferma e coraggiosa da parte dell’OMS in difesa della salute pubblica globale.

 

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