Parlano italiano anche alcuni dei principali strumenti degli esperimenti dell’LHC, come il calorimetro elettromagnetico del Cms: “E’ lo strumento che ha permesso la scoperta”, ha osservato Marcella Diemoz, direttore della sezione dell’Infn dell’università La Sapienza di Roma.
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SostieniciComposto da 75.000 cristalli trasparenti e fatti di un materiale più denso del ferro (il tungstato di piombo), il calorimetro funziona come una “trappola” per le particelle che nascono quando il bosone di Higgs “muore”. Avere ideato e costruito questo strumento significa, per l’Italia, essere in prima fila nell’analisi dei dati.
Potrebbe parlare italiano anche il futuro della ricerca sul bosone di Higgs, grazie all’acceleratore Super B la cui realizzazione è prevista nel Programma nazionale della ricerca. Per il responsabile del nuovo acceleratore, Roberto Petronzio, la macchina potrebbe permettere di fare analisi dettagliate delle particelle individuate dal grande LHC: “Si sta aprendo una finestra importante”, ha detto Petronzio, “e l’Italia è in prima fila”. (Fonte: www.ansa.it)
Per approfondire:
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