La metafora migliore con cui si potrebbe descrivere l’era digitale è quella di una centrifuga stravolgi-certezze… L’ultima conferma, in ordine cronologico, arriva da uno studio condotto da due giovanissimi ricercatori della Brigham Young University.
I due, Lori Schade and Jonathan Sandberg, sono infatti convinti che le coppie che mantengono maggiori rapporti attraverso strumenti di comunicazione tecnologici (le chat degli smarthphone e I vecchi e intramontabili sms) sono quelle che presentano un’elevata instabilità amorosa. Cade così la credenza secondo cui una buona relazione si costruisce (anche) su di un’abbonante comunicazione.

Gli scienziati hanno condotto la loro ricerca su di un piccolo campione di 276 giovani adulti, tutte coppie di età compresa tra i 18 e i 25 anni più o meno stabili (fidanzati in casa, fidanzati in procinto di sposarsi e coppie di giovani sposi), scoprendo che le donne tendono a eccedere nell’uso dei messaggi per risolvere conflitti (chiedere scusa, ritornare sui propri passi, etc..) quando vivono una certa disaffezione nei confronti della situazione coppia, mentre l’uomo tende a messaggiare frequentemente la propria compagna (indipendentemente dal contenuto) quando vive un momento di crisi relazionale. Questo perché “probabilmente, il momento in cui un uomo si sente meno coinvolto in una relazione, invia un numero maggiore di messaggi in quanto forma meno impegnativa di comunicazione“.

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Ad ogni modo “la tecnologia” afferma Lori Schade “ è più importante in una fase iniziale della formazione di coppia e la tipologia di messaggi che le coppie si inviano ha un effetto sulla relazione stessa”. In merito al campione di soggetti oggetto dello studio, circa l’82 percento è solito inviare più di un messaggio al giorno al proprio partner. Molti sono testi del tipo “ti amo” , “<3” o “cosa vuoi fare stasera?” ovvero testi che gli scienziati definiscono di mantenimento di coppia,  comunicazioni attraverso le quali gli innamorati digitali riaffermano le proprie intenzioni amorose. Questi messaggi non destano preoccupazioni e terremoti all’interno delle coppie, anzi, fungono da stabilizzatore emotivo.
La stessa cosa però non si può dire se il contenuto del messaggio si riferisce a situazioni nelle quali una parola detta a voce avrebbe maggiore incidenza positivamente nel rapporto di coppia e quindi sarebbe molto più idonea a chiudere una situazione di disagio velocemente (magari traducendo il conflitto in tenere effusioni). In questi casi, fanno sapere gli esperti, ricorrere al messaggio di testo rappresenta un’inconscia scappatoia al confronto faccia a faccia, e quindi è sinonimo di un certo malessere.

Insomma, l’unica certezza con cui i ricercatori della Brigham Uni ci lasciano è che scrivere un messaggio di testo (sms, whatsup, google talk, tango, We chat, ect..) al proprio partner è un arma a doppio taglio che potrebbe creare fraintendimenti o disvelare inquietudini di coppia.

Un consiglio? Non cancellate i messaggi ricevuti ed inviati nelle prime fasi della vostra relazione. Perchè anche se come coppia avete la fortuna di amarvi, sarà comunque piacevole ritrovare in quei caratteri il turbine e la passione dell’innamoramento, quando le farfalle vi volavano nello stomaco e l’emozione vi colorava il viso di rosso…

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