Oggi è il Blue Monday, secondo alcuni esperti il giorno più triste dell’anno. Eppure essere ottimisti allunga la vita. 

Una persona ottimista ha oltre il 50% di probabilità di preservare la propria salute cardiovascolare. Un recente studio dell’Università dell’Illinois, negli Usa, pubblicato sulla rivista Health Behavior and Policy Review, che conferma la fortissima relazione che intercorre fra mente e corpo.

La ricerca ha unito dati fisiologici a un sondaggio sullo stile di vita dei partecipanti prendendo in esame un campione di 5100 persone. Analizzando 7 parametri fondamentali e incrociando i dati con le risposte ai questionari sulle abitudini alimentari e sull’atteggiamento mentale verso il futuro, i risultati sono stati sorprendenti: coloro che si dichiarano e agiscono in modo decisamente ottimista hanno tra il 50 e il 76% di probabilità in più di raggiungere parametri della salute cardio vascolare. Inoltre i più ottimisti risultano più attivi fisicamente e meno inclini al fumo. I dati inoltre evidenziano come questo gruppo di pazienti abbia valori di colesterolo e glicemia più bassi e un indice di massa corporea nella maggior parte dei casi nella norma. Peraltro i valori vanno ulteriormente migliorando di pari passo con la crescita del livello di ottimismo rilevato dai test psicologici.

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Quindi, ricapitolando, essere ottimisti fa bene alla salute e per esserlo è necessario avere un piano d’azione ben preciso su quello che vogliamo fare e diventare. Roberto Re (nella foto), l’Anthony Robbins italiano, mental coach con esperienza ventennale nella formazione personale e aziendale, afferma in proposito: “Cogliere l’inizio del nuovo anno può dunque essere una chiave di lettura per iniziare con uno spirito nuovo. Consiglio sempre di partire consapevolizzando gli accadimenti cardine dell’ultimo anno per apprenderne lezioni utili. Definire e visualizzare poi sono ottime tecniche: stilare una lista dei 10 obiettivi principali che si vogliono raggiungere nelle diverse aree della propria vita e vedere sé stessi in quella nuova condizione. Questo processo ha lo scopo di creare un focus positivo personale orientato ai risultati che aiuta di conseguenza a entrare nello stato d’animo ottimistico”.

Intenzioni e azione quindi devono andare di pari passo, per non restare solo sulla carta e ritrovarsi l’anno successivo con gli stessi, immutati buoni propositi. Meglio iniziare con nuovi obiettivi e nuove sfide: lavoro, dieta, vita relazionale. “È incredibile come la chiusura dell’anno venga percepita come possibilità di nuovo e come di conseguenza aumentino le aspettative di felicità il 31 dicembre – commenta ancora Re – La verità è che ogni giorno della nostra vita abbiamo le stesse possibilità di cambiarla, ma solo a fine anno riusciamo ad avere la spinta necessaria. Essere ottimisti e proattivi, con una lista sicura di obiettivi chiari è il motore per ogni cambiamento”.

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