Nonostante si parli spesso di malasanità, il Sud ha le sue eccellenze che sorprendono.

Molto spesso si sente parlare di malasanità al Sud. Così tanto spesso da renderla un ovvio (e dannoso) modus pensandi. Certo, vero è che casi di questo genere ve ne sono. Basti pensare alle 570 denunce nel periodo 2009-2012 contro il personale ospedaliero e sanitario, la maggior parte delle quali riguardanti la Calabria e la Sicilia. Per non parlare delle statistiche, che evidenziano che chi vive al Sud ha un’aspettativa di vita di 4 anni inferiore rispetto al Nord Italia a causa delle scarse cure e dell’altrettanta scarsa prevenzione. A questo si aggiunge l’elevata migrazione dei pazienti dal Sud al Nord (i cosiddetti “viaggi della speranza”) per curarsi in cliniche (forse) un po’ più all’avanguardia rispetto a quelle del Meridione. E, ancora, la corruzione diffusa negli ospedali pubblici del Sud, oltre ai tagli della spesa pubblica ospedaliera in vista del riordino degli stessi.

Puglia. Il Sud che stupisce

Eppure, ci sono tanti casi di cui non siamo a conoscenza. Casi (che non sono un “caso”) che prendono il nome di buona sanità. Quello che si scopre è che le eccellenze in campo sanitario provengono anche da quei luoghi e da quelle regioni che spesso sono additate come classici esempi di malasanità, come la Puglia, prima tappa di questo nostro viaggio. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2017 i malati pugliesi si sono curati in loco, riducendo così i viaggi fuori regione; almeno questo accade nell’ambito della rete oncologica. Ne abbiamo parlato qui.

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Campania: in viaggio fra centri di eccellenza

Il nostro viaggio prevede una sosta a Napoli. L’Istituto Nazionale Tumori di Napoli IRCCS “Fondazione G. Pascale” è stato infatti insignito del titolo di Centro di eccellenza da parte della società europea ENETs, acronimo di European Neuroendocrine Tumor Society, per via degli elevati standard di qualità conseguiti e per l’ampia casistica trattata di tumori neuroendocrini. Inoltre, presso tale centro sono previsti due incontri mensili multidisciplinari, volti a mettere in comunicazione le conoscenze e le competenze di una molteplicità di specialisti di ambiti eterogenei e curare così la patologia da cui è affetto il paziente sotto più punti di vista, fino ad arrivare ad adottare cure personalizzate. Leggi qui altri casi di buona sanità in Campania.

Calabria

Il 24 novembre 2018 la sala operatoria dell’Ospedale “Santissima Annunziata” di Cosenza diretta dal Dottor Ninni Urso è stata coprotagonista – insieme alle maggiori eccellenze mondiali – del 28° Congresso Internazionale di Chirurgia dell’apparato digerente tenutosi a Roma. L’equipe, infatti, ha realizzato due interventi di chirurgia bariatrica trasmessi in videoconferenza a Roma, volti a ridurre il livello di grasso corporeo nei soggetti obesi.

Sicilia

E ora raggiungiamo la Sicilia, l’isola di Montalbano e delle terapie sperimentali, che interessano il Presidio Ospedaliero “Villa Sofia-Cervello”. A seguito di un severo percorso di valutazione, il Bureau Veritas, infatti, gli ha concesso l’ambita certificazione ISO 9001 per le sperimentazioni cliniche, riconoscendo l’efficacia delle procedure di sperimentazione relative al trattamento delle neoplasie.

La penultima tappa del viaggio ha come luogo privilegiato Taormina, dove è stato impiantato il pacemaker più piccolo al mondo. Sempre a Taormina e, più precisamente, presso l’Ospedale “San Vincenzo” l’Unità Operativa Complessa (U.O.C) di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale guidata dal Primario Prof. Antonio Politi è stata annoverata nel team costituito da 120 medici specialisti di fama internazionale. L’equipe mondiale ha come obiettivo lo studio di un innovativo metodo di trattamento dei tumori testa/collo e si è riunita a Israele nel mese di marzo 2018. Per via dell’eccellenza costituita da questo reparto si verificano addirittura dei ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni italiane, invertendo il turismo sanitario Nord vs Sud. In questo ospedale, inoltre, si è deciso di istituire ogni mese un giorno dedicato allo svolgimento gratuito di esami e privo di vincoli burocratici.

Migrazioni “atipiche”

Continuando questo nostro viaggio nel Sud delle eccellenze vi sono altre storie di migrazioni al contrario di persone che dal Nord si recano nel Meridione per curarsi. È il caso di una paziente, Manuela Manenti, che da Milano ha deciso di curarsi presso l’ospedale “Sant’Anna” di Catanzaro. Dove, oltre ad aver trovato la cura al suo problema cardiaco, ha trovato una qualità tanto preziosa quanto rara, soprattutto in ambito medico: umanità. Non (solo) malasanità, quindi.

Ed eccoci arrivati alla fine (per il momento) di questo breve viaggio. Insieme all’immancabile leggerezza di Perseo, planando sulle cose dall’alto, parafrasando Calvino, senza avere macigni sul cuore. Per non essere sommersi dall’insostenibile peso delle cattive notizie.

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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