L’insonnia causata dal lockdown colpisce tutti. Ma con i giusti rimedi è possibile ritrovare il sonno, senza farmaci.

Durante la seconda ondata Covid è aumentato il numero di persone che soffrono di insonnia. Il lockdown è una delle cause, fra vacanze di Natale in bilico, regioni colorate e incertezza per il futuro, la vita di ognuno è stata nuovamente sconvolta.

Le variazioni nella nostra quotidianità, ritmi di lavoro o di studio modificati, paura per le nuove varianti del virus, notizie instabili sull’arrivo dei vaccini, hanno causato grandi sconvolgimenti sul riposo e sul nostro benessere. Ma a tutto c’è (quasi) sempre una soluzione.

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Non solo il lockdown, le cause dell’insonnia sono un insieme di fattori

La psicologa Sara Gambirasio, specializzata in comportamenti adolescenziali, fa luce sulle cause che incrementano la nostra insonnia durante il periodo Covid.

“Nel mio studio arrivano ogni giorno chiamate di persone esasperate perché non riescono a dormire: in particolar modo adolescenti. Le cause che caratterizzano la perdita del sonno e del nostro ritmo naturale sono 5:

  1. L’utilizzo incontrollato di computer, tablet e cellulari. Ormai sono diventati uno strumento indispensabile e, mentre prima della quarantena venivano usati solo in alcune ore della giornata, adesso sono sempre accesi. Questo crea una costante attivazione neurologica e incrementa la necessità del cervello di non fermarsi. Se guardate i dati di utilizzo del cellulare, rimarrete impressionati dal numero di ore che passate davanti allo schermo!
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  3. La diminuzione dell’attività fisica. Con le palestre chiuse, il freddo e nuovamente l’utilizzo degli schermi per seguire lezioni online, il fisico ha perso la sua naturale abitudine a stancarsi e si ritrova ancora carico di energia.
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  5. L’utilizzo della mascherina. Ovviamente questa è fondamentale per schermare naso e bocca, ma l’ossigenazione non è quella di sempre e questo causa uno shock per il corpo e il cervello.
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  7. La stagione: nella prima quarantena si stava procedendo verso la primavera, con il corpo che era già proiettato verso la bella stagione e le giornate più lunghe. La situazione attuale ci ha portati ad affrontare il blocco in pieno inverno, con il cambio dell’ora e una forte assenza di luce.
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  9. Le cattive notizie e la paura per il futuro. Nonostante molte persone non siano direttamente coinvolte nelle situazioni lavorative precarie, la nostra mente percepisce un senso di forte incertezza nel domani, che si concretizza con una tendenza a rimanere vigili.

Tutti questi fattori incrementano il senso di disagio, iperstimolano il cervello e atrofizzano il fisico. La digestione viene coinvolta e, anche se senza sintomi, questo provoca un aumento di cortisolo e stress che sfocia nel non riuscire a dormire; agire su questi fattori, migliorerà il sonno e la salute fisica e mentale”.

Insonnia: 5 rimedi per curarla durante il lockdown

La neurologa Chiara Minato consiglia alcuni rimedi naturali per addormentarsi con più facilità.

“Da molti mesi i miei pazienti mi chiedono sonniferi o medicinali per favorire il sonno. Sono contraria ad abituare il corpo con i farmaci, quindi ho studiato e sperimentato alcuni rimedi naturali contro l’insonnia, che possono dare dei benefici in qualche settimana. Niente di stravagante, si tratta di soluzioni molto intuitive, ma troppo spesso non applicate.

  1. Variare l’ambiente in cui si vive e lavora. Molte persone hanno iniziato a lavorare da casa, senza vedere altro che la stessa parete, impigrendosi e riducendo lo stimolo a interagire in posti nuovi. Consiglio di cambiare ambiente: lavorare un tot di ore in una stanza e poi trasferirsi in un’altra, oppure spostare il tavolo o la sedia, in modo da avere una prospettiva nuova. Questi stimoli daranno nuovi input al cervello, che dovrà riadattarsi ai diversi punti di vista.
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  3. Ridurre della luminosità di computer e cellulari. Questo riduce l’attivazione dei sensori della retina, che rendono il cervello vigile molto a lungo.
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  5. Diminuire il consumo di caffè e tè. La caffeina e la teina che consumiamo non agiscono subito: attingiamo alle loro risorse energizzanti dopo alcune ore. Facendo meno attività fisica, la caffeina o la teina che si accumulano non vengono diluite e mantengono una carica che si protrae per molte ore e contribuisce all’insonnia.
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  7. Mangiare meno zuccheri. Molti dei miei pazienti hanno avuto piccoli aumenti di peso, per motivi di stress da fame nervosa o semplicemente perché avevano più tempo per cucinare. Questo è stato un ulteriore incentivo per il corpo ad accumulare zuccheri che non venivano più bruciati. Se non consumati, le conseguenze sono aumento di peso e insonnia. È quindi indispensabile, seguiti da un nutrizionista, modificare le abitudini alimentari.
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  9. Fare sport. In ogni stagione è fondamentale fare sport, non solo per stancare il fisico, ma anche per staccare la mente. In questo periodo molte lezioni e attività sono online, validissime, ma non consentono alle persone di cambiare ambiente. È importante camminare e uscire, mantenendo sempre l’attenzione alle norme sanitarie, in modo da far percepire al corpo la temperatura esterna e dare una nuova ossigenazione”.

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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