La tecnologia mRNA del vaccino Pfizer apre a nuove cure tumorali.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), su oltre 75,5 milioni di dosi somministrate, le segnalazioni di effetti collaterali sono state in tutto 91.360. Stiamo quindi parlando dello 0,001% della popolazione che ha effettuato il vaccino, di cui oltre l’86% ha avuto sintomi non gravi. Il 67% di questi casi riguarda il vaccino Pfizer, non perché sia il più pericoloso, semplicemente perché il più somministrato in assoluto e anche l’unico in gran parte dell’Italia.

Il vaccino Pfizer ora contro il cancro

L’incredibile successo dei vaccini mRNA contro la pandemia da COVID-19, ha portato Pfizer-BioNTech ad approfondirne gli studi  per delle cure oncologiche. Il loro nuovo trattamento utilizza una tecnologia simile e ha mostrato un enorme successo sui topi, così ora è stato ufficializzato il passaggio alla sperimentazione sull’uomo che conta al momento circa 230 volontari.

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I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine. Il trattamento si chiama SAR441000 (BNT131) ed è molto simile al vaccino Pfizer-BioNTech, infatti utilizza ugualmente l’RNA messaggero per fornire al corpo le istruzioni su come produrre proteine.

In questo caso, i ricercatori sperano di stimolare il corpo a creare proteine chiamate citochine, che possono avere effetti antitumorali. Le citochine sono normalmente prodotte dal corpo umano, ma integrandole in siti colpiti da tumori potrebbero riuscire a ridurli e in alcuni casi a sradicarli.

Avversità riscontrate e come risolverle

Purtroppo come spesso accade tra la teoria e la pratica ci sono dei problemi. Infatti non è così semplice aggiungere le citochine nella sola zona ‘interessata’. Queste molecole proteiche hanno una vita molto breve e si degradano in fretta. Quindi nei trattamenti effettuati finora richiedevano una somministrazione costante che portava le molecole a livelli tossici all’interno del corpo. Erano quindi numerosi gli effetti indesiderati e contrari, fermando la progressione nel trattamento del cancro. Ma con il vaccino mRNA Pfizer ha ottenuto ottimi risultati.

Vaccino MRNA antitumorale: soluzione possibile

I ricercatori hanno escogitato la somministrazione intra-tumorale di RNA messaggero formulato in soluzione salina che codifica quattro citochine che sono state identificate come mediatori della regressione del tumore. Gli esperimenti sui topi hanno mostrato che l’attività antitumorale si è estesa oltre le lesioni trattate e ha inibito la crescita di tumori distante e tumori disseminati. Le risposte sono state positive, migliorando la sopravvivenza e la regressione dei tumori.

Vaccino Pfizer decennale apre a nuove cure

La tecnologia mRNA è il risultato di oltre un ventennio di ricerca finalizzato alla lotta contro il cancro. Quindi non è un metodo nuovo e nato in fretta e furia per combattere il Covid. Queste ricerche hanno già portato a due vaccini preventivi contro il cancro: quello anti-epatite B e quello da infezione del papilloma virus umano (HPV). Il vaccino Pfizer per il Covid è stato uno sviluppo imprevisto ed estremamente importante, mentre solo le sperimentazioni future ci diranno quale altre forme tumorali potranno essere prevenute o curate.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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